Andrew Witty si è dimesso bruscamente dalla carica di Ceo di UnitedHealth Group, la più grande azienda americana impegnata assicurazioni sanitarie, con un fatturato di 400,3 miliardi di dollari nel 2024, per quelli che l’azienda ha dichiarato essere “motivi personali” non specificati.
UnitedHealth Group ha recentemente registrato un crollo degli utili che ha fatto scendere il prezzo delle azioni del 22% in un giorno. Alla notizia dell’uscita del manager britannico (già Ceo della farmaceutica GlaxoSmithKline, ndr) il titolo è sceso ancora, poiché gli investitori hanno interpretato la novità come un segnale di performance peggiori a venire.
Stephen Hemsley, presidente del consiglio di amministrazione ed ex Ceo di lunga data del gruppo, tornerà come amministratore delegato e manterrà la carica di presidente. Hemsley ha guidato l’azienda dal 2006 al 2017, supervisionando diverse fusioni e acquisizioni che hanno reso UnitedHealth Group un colosso.
L’azienda ha attirato l’attenzione del mondo lo scorso dicembre, quando uno dei suoi dirigenti di punta, Brian Thompson, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco su un marciapiede di New York. Sui bossoli erano incise le parole “negare”, “difendere” e “deporre”, termini a volte usati per descrivere il modo in cui le compagnie assicurative evitano di pagare i sinistri.
Un’ondata di rabbia è esplosa quasi istantaneamente sui social media, non contro l’assassino, ma contro Thompson e UnitedHealth Group.
L’azienda ha affermato che la sua performance sorprendentemente negativa nel primo trimestre 2025 era dovuta a “un’intensa attività di assistenza” nel settore assicurativo: più persone che necessitavano di più cure del previsto. Quando UnitedHealth ha annunciato questi risultati a metà aprile, ha drasticamente ridotto le sue previsioni di profitto per l’anno.
Ora, con l’annuncio delle dimissioni di Witty, il gruppo ha ritirato qualsiasi previsione per il 2025 perché, a suo dire, il trend del primo trimestre continua. UnitedHealth è stato in forte crescita da anni, ma a quanto pare non prevede di farlo ancora nel 2025. L’azienda ha affermato di “prevedere un ritorno alla crescita nel 2026”. Si tratta di un’inversione di tendenza sorprendente per la più grande azienda del settore della più grande economia del mondo. United Health è attualmente al quarto posto nella classifica Fortune 500 delle più grandi aziende americane per fatturato e all’ottavo posto nella Fortune Global 500.
La domanda ora è se i problemi di UnitedHealth riflettano le tendenze del settore, o se siano specifici per questa azienda.
L’articolo originale è su Fortune.com
FOTO: KENT NISHIMURA—GETTY IMAGES