Buone notizie per i patiti dell’attività fisica. Il range di insidie per la salute che possono essere contrastate dall’allenamento regolare si amplia. E a dirlo è la ricerca internazionale.
Le persone abitutate a fare sport da moderato a intenso sarebbero infatti meno a rischio di sviluppare demenza, ictus, ansia, depressione e disturbi del sonno. A suggerirlo è uno studio preliminare che verrà presentato al 77° incontro annuale dell’American Academy of Neurology, che si terrà dal 5 al 9 aprile a San Diego.
Lo studio ha scoperto che più tempo le persone trascorrevano sedute, più era probabile che sviluppassero una di queste malattie.
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I mali della sedentarietà
“Questa ricerca evidenzia il ruolo dell’attività fisica e del comportamento sedentario come fattori modificabili che possono migliorare la salute del cervello e ridurre l’incidenza di queste patologie”, ha affermato l’autrice dello studio Jia-Yi Wu, della Fudan University di Shanghai, Cina. Insomma, vale davvero la pena rispolverare tute e scarpe da ginnastica, anche solo per ‘spegnere’ l’insonnia. “È promettente pensare che incoraggiare le persone a fare questi cambiamenti nello stile di vita potrebbe ridurre il peso di queste malattie in futuro”.
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Lo studio sull’attività fisica
I ricercatori hanno esaminato i dati di 73.411 persone con un’età media di 56 anni, presenti in un database del Regno Unito. Tutti hanno indossato degli accelerometri ininterrottamente per sette giorni per misurare la loro attività fisica, ma anche quanta energia impiegavano a fare sport e quanto tempo trascorrevano seduti ogni giorno.
Sono stati utilizzati gli equivalenti metabolici (MET) per quantificare il dispendio energetico. L’attività fisica da moderata a intensa è stata definita come caratterizzata da un dispendio energetico di almeno tre MET, laddove camminare o pulire ‘valeva’ tre MET e un esercizio più intenso come il ciclismo saliva a circa sei MET, a seconda della velocità.
I risultati
Così il team ha scoperto che le persone caratterizzate da un dispendio energetico da moderato a intenso avevano dal 14 al 40% in meno di probabilità di sviluppare le cinque malattie nel mirino rispetto a coloro che facevano meno attività fisica.
Più tempo le persone trascorrevano sedute, maggiore era il rischio di ammalarsi, con un aumento che andava dal 5% al 54% in più rispetto a coloro che trascorrevano meno tempo seduti.
Le prospettive
Non è la prima volta che la ricerca scientifica promuove sport e movimento. Ma, dato l’ampio numero di partecipanti e l’uso di dispositivi che forniscono misurazioni oggettive dell’esercizio fatto ogni giorno, “questi risultati avranno implicazioni per la valutazione dei fattori di rischio e lo sviluppo di interventi preventivi”, ha chiosato la ricercatrice.