Influenza: tempo di bilanci. “Ormai possiamo dirlo: in Italia abbiamo avuto una stagione particolarmente pesante, un po’ come previsto”. Parola del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva all’Università degli Studi di Milano, che commenta con Fortune Italia i numeri da record dell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità.
I dati dei medici sentinella
Nella settimana dal 21 al 27 aprile sono stati circa 221.000 gli italiani messi a letto da influenza e virus cugini, portando i casi stimati nell’intera stagione 2024-2025 a quota 16.129.000. Un numero mai raggiunto prima, come segnala l’Iss.
Non solo influenza: il mix di virus
In effetti, però, la sorveglianza è cambiata. “In questi anni grazie alla biologia molecolare è stato possibile individuare i patogeni protagonisti della stagione: non solo influenza, ma anche metapneumovirus e virus respiratorio sinciziale“, nota Pregliasco. “C’è bisogno di continuare questo tipo di monitoraggio stringente, perchè così abbiamo visto che Covid-19 c’è ancora e resterà anche in futuro, rappresentando comunque un rischio per i più fragili”.
Se questo è l’ultimo report dell’Iss per la stagione 2024-25, bisogna anche dire che “l’attività dei virus respiratori sta calando, ma molto lentamente: in alcune Regioni è ancora sopra il livello basale”, sottolinea il virologo. Insomma, i virus respiratori circolano ancora.
L’incidenza totale nell’ultimo report Respivirnet è a 3,75 casi per mille assistiti, con 8,21 casi per mille nei piccolissimi da 0 a 4 anni, gli ‘untori’ che spesso hanno portato in famiglia i patogeni.
Le indicazioni per l’anno prossimo
Infine un monito per il futuro. “Emerge infatti l’importanza di incrementare le campagne vaccinali per i fragili mirate a influenza, Sars-Cov-2 e pneumococco. E, nel prossimo futuro, sfruttando anche le nuove opzioni per la protezione contro il virus respiratorio sinciziale”, conclude Pregliasco.