L’enorme dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina per alcuni prodotti per l’infanzia aumenterà la pressione sui genitori con l’entrata in vigore dei dazi doganali del presidente Donald Trump. Ad esempio, il 97% delle carrozzine importate negli Stati Uniti proviene dalla Cina e le aziende stanno aumentando i prezzi.
Essere genitori di un neonato negli Stati Uniti (e non solo) significa sborsare cifre esorbitanti per una vasta gamma di prodotti essenziali, e i dazi doganali stanno facendo lievitare questi costi. A differenza di un televisore a schermo piatto di lusso, il cui acquisto si può anche rimandare, la domanda di articoli per l’infanzia è meno flessibile, poiché i genitori non possono evitare questi acquisti.
Quanto costa un neonato nel primo anno di vita
BabyCenter, un sito Usa dedicato ai genitori, ha calcolato le spese relative al primo anno di vita di un neonato negli Stati Uniti, stimandole in 20.384 dollari. Ma questo prima che il presidente Donald Trump annunciasse i dazi nel “Giorno della Liberazione” e colpisse la Cina con il 145%. Circa la metà dei costi del primo anno di vita riguarda l’assistenza all’infanzia, ma oltre 2.000 dollari da articoli in gran parte importati, come abbigliamento, attrezzature per attività e giocattoli.
Infatti il 90% dei prodotti principali per la cura del bambino è prodotto in Asia, con la stragrande maggioranza proveniente proprio dalla Cina, secondo i dati della Juvenile Products Manufacturers Association citati dall’Associated Press.
I dati del censimento degli Stati Uniti mostrano che il 97% delle carrozzine importate proviene dalla Cina. Allo stesso modo, il 99% dei seggiolini di sicurezza per bambini importati, il 96% dei lettini in metallo per bambini piccoli e il 93% delle scarpe per neonati provengono dalla Cina, ha dichiarato alla CNN Jason Miller, professore di gestione della catena di approvvigionamento presso la Michigan State University.
Babylist, un registro online per neonati, ha riportato che i prezzi di passeggini e seggiolini auto per neonati sono aumentati in media rispettivamente del 25% e del 20%, secondo la CNN.
Per alcuni modelli di passeggini di fascia alta, questo si traduce in centinaia di dollari in più. Nel frattempo, la Cina produce quasi l’80% di tutti i giocattoli venduti negli Stati Uniti e i rivenditori avvertono che sono già in arrivo delle carenze, mettendo “a rischio” il Natale.
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Dazi, il caso dei fuochi d’artificio
Torsten Sløk, capo economista di Apollo, ha sottolineato il predominio della Cina in altre importazioni, compresi i fuochi d’artificio. Questo perché oltre il 90% dei fuochi d’artificio utilizzati negli Stati Uniti viene importato, con il 95% di queste importazioni proveniente dalla Cina.
“Allo stesso modo, ci sono molte categorie diverse di prodotti importate negli Stati Uniti, la cui domanda è anelastica e la Cina è l’unico fornitore di quel prodotto”, ha scritto in un documento intitolato: “Ci saranno fuochi d’artificio il 4 luglio?”.
“Insomma, l’inflazione aumenterà significativamente per le categorie di prodotti di cui la Cina è il principale produttore, probabilmente inclusi i fuochi d’artificio”.
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