Oltre 100 mila persone infette nel mondo, 3.800 morti accertate di cui 366 solo in Italia (dati all’8 marzo 2020): l’epidemia del coronavirus continua a espandersi e finora non c’è altro modo per fermarla se non attenersi alle norme di buon senso. Restare a casa per evitare di alimentare il contagio, lavarsi spesso le mani e limitare ogni tipo di contatto con le altre persone. La corsa per trovare un vaccino, tuttavia, è iniziata da tempo: per ragioni umanitarie, ma anche per indubbie ragioni economiche. La gara a chi riuscirà per primo a sconfiggere il coronavirus ha un premio che potrà valere oltre 2 miliardi di euro.
Secondo la World Health Organisation, sono una ventina gli istituti che stanno studiando un vaccino al Covid-19: il laboratorio a est di Londra gestito dalla società Hvivo è uno di questi. Come riporta il Times, il laboratorio sta cercando volontari per testare l’efficacia delle terapie in fase di sviluppo, con un’offerta di 3.500 sterline per ogni volontario.
Circa 4 mila euro, dunque, è il compenso per farsi iniettare due tipi di virus molto simili al Covid-19, e per restare due settimane in quarantena senza alcun contatto fisico con il resto del mondo. In tutto si cercano 24 volontari, che naturalmente dovranno lasciare il lavoro, rinunciare a qualsiasi forma di attività fisica, e sottoporsi a un regime alimentare controllato.
I test verranno effettuati presso il Queen Mary BioEnterprises Innovation Centre nella zona di Whitechapel. Secondo quanto riportano i media inglesi, i volontari verranno infettati con due diversi ceppi di coronavirus, conosciuti come 0C43 and 229E. I due virus causano difficoltà respiratorie e affanno proprio come il coronavirus che si sta diffondendo, ma i sintomi hanno una potenza molto più blanda. Tuttavia, anche se si tratta di ceppi diversi, secondo i ricercatori del laboratorio da questi test si potrebbe sviluppare un vaccino efficace anche per il Covid-19.
Il progetto per la sperimentazione umana di questo vaccino è al vaglio dell’Agenzia inglese che regola il settore, la Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency, e occorrerà aspettare la sua approvazione prima di iniziare i test.
