Sanità, a caccia dei professionisti del futuro

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Le tecnologie digitali e lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale possono offrire opportunità per affrontare sfide importanti come la cura dell’ambiente, la riduzione delle diseguaglianze, la lotta alle malattie incurabili.

Di fronte al forte invecchiamento della popolazione di alcune aree del mondo (come l’Europa e il Giappone) le tecnologie di intelligenza artificiale e la robotica possono essere strumenti preziosi per l’assistenza, il monitoraggio e la cura degli anziani. Le proiezioni demografiche elaborate da Eurostat mostrano un costante aumento delle fasce più anziane e fragili della popolazione. Nel 2030, 4 milioni e mezzo di over 65 vivranno da soli (e di questi 1 milione e 200 avrà più di 85 anni). Nel 2045, gli over 65 saranno il 34% delle popolazione (oggi sono il 23%). La percentuale di persone in età lavorativa si ridurrà sempre più, mentre il numero dei pensionati si espanderà e il numero di caregiver non professionali diminuirà drasticamente. Abbiamo bisogno di nuove soluzioni che partano da una lettura dinamica e più consapevole dei dati (sempre più ricchi) a nostra disposizione.

E allora abbiamo bisogno di nuove competenze e nuove professioni in Sanità: Data Scientist, AI Engineer, Gamification Designer.

La Pandemia da Covid-19 ha mostrato come sia necessario ripensare l’organizzazione del lavoro nella sanità: saranno strategiche in futuro figure ad oggi sconosciute ai più. L’intelligenza artificiale giocherà un ruolo sempre più importante: potrà far risparmiare sino al 48% del tempo di un operatore sanitario grazie al suo impatto sulla gestione delle attività amministrative o di routine.

Il futuro è ancora tutto da costruire.

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