Covid, settimane difficili e rave nel weekend

Covid Navigli
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Come ormai di consueto, il lunedì nell’epoca Covid è un giorno di bilanci, in cui si fa il conto sugli assembramenti del weekend. Questa volta spicca il rave party illegale sulle sponde dei Navigli, in una Lombardia oggi (di nuovo) arancione. Una vicenda su cui si sta cercando di fare chiarezza, che non ha mancato di suscitare polemiche, ma anche amare ironie sui social. Così il tweet di Taffo Funeral Services (“Non serviva tutto questo supporto per l’apertura della nostra sede a #Milano. Ve lo garantiamo) è diventato virale.

Non solo a Milano, si sono visti giovani e adulti popolare strade, parchi e lungomare. A volte anche senza mascherina. Arriva come una doccia fredda il monito del il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto alla presentazione del Programma nazionale esiti dell’Agenas. “Penso che le prossime settimane non siano facili per la gestione dell’emergenza Covid-19. La politica, le istituzioni hanno l’obbligo di dire sempre la verità, anche quando la verità può non portare consenso”, ha detto Speranza.

“So che è bello dire che è tutto finito, che si può aprire tutto, che ormai siamo in una fase diversa. Però dire queste cose significa assumersi una responsabilità. E io penso che la più grande responsabilità sia dire come stanno le cose. E purtroppo la verità è che le prossime settimane non saranno facili”.

“Sono settimane in cui abbiamo una campagna di vaccinazione da accelerare”, ha aggiunto. Abbiamo numeri di somministrazioni “che stanno andando nella direzione giusta, ma che dovranno ancora crescere. Ma è un’epidemia che è ancora molto forte. Da tutte le Regioni arrivano segnalazioni che la curva dei contagi risale. Basta vedere i numeri dei contagi dell’ultima settimana, che sono cresciuti in maniera significativa”.

Allora “dobbiamo anche chiedere ai nostri cittadini, che in questi mesi così difficili sono stati straordinari, di avere il massimo senso del rigore rispetto alle norme che sono in campo. L’abbiamo visto, questo è un virus insidioso e non lo si batte solo con le ordinanze, con i Dpcm, con le decisioni di Roma o delle Regioni. C’è bisogno di sentire che è una sfida collettiva, che riguarda ciascuno di noi”. La primavera si avvicina, il meteo si fa clemente, e c’è da chiedersi come risponderanno gli italiani.

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