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Tempo di alleanze nel Pharma per i vaccini contro Covid-19. La pandemia, e la necessità di produrre milioni di dosi di sieri in tempi rapidi, sta portando le aziende del settore a stringere patti con (ex) concorrenti. Così dopo Sanofi e Novartis, entrate in campo a gennaio al fianco di Pfizer per produrre i vaccini sviluppati con BioNTech, dagli Stati Uniti arriva l’annuncio dell’ingresso in gioco di Merck. Il colosso aiuterà a produrre il vaccino monodose contro il coronavirus sviluppato da Janssen (gruppo Johnson & Johnson). Un siero già autorizzato in Usa, che sarà valutato l’11 marzo dall’Ema (Agenzia europea dei medicinali).

L’amministrazione Biden, riferisce il ‘Washington Post’, ha anche mediato un impegno per la produzione 24 ore su 24 del vaccino Janssen, per accelerare al massimo i tempi e sveltire la campagna di vaccinazione. Lo stesso presidente Biden ha annunciato l’ingresso di Merck al fianco di Johnson & Johnson, un insolito patto tra rivali cruciale per raggiungere l’ambizioso obiettivo di avere vaccini a sufficienza per la popolazione americana adulta entro fine maggio.

L’immagine dell’industria del farmaco che si unisce per il bene comune (e la lotta alla pandemia) potrebbe far bene a Big Pharma. “Due delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo, che di solito sono concorrenti, stanno lavorando insieme sul vaccino”, ha detto Joe Biden in un discorso alla Casa Bianca. “Questo è il tipo di collaborazione tra le aziende che abbiamo visto nella Seconda guerra mondiale“.

Un funzionario dell’amministrazione Usa ha affermato che l’obiettivo di Johnson & Johnson è quello di produrre 94 milioni di dosi del suo vaccino a dose singola entro la fine di maggio, ovvero circa 7 milioni di dosi in anticipo rispetto al programma del contratto, che prevede la consegna di 87 milioni di dosi entro fine maggio e tutti i 100 milioni entro la fine di giugno.

Con Pfizer e Moderna che si sono già impegnati a fornire 200 milioni di dosi ciascuno dei loro vaccini (a due dosi) entro la fine di maggio, il totale sarebbe più che sufficiente per proteggere gli adulti statunitensi. L’amministrazione americana pagherà 268,8 milioni di dollari a Merck per aggiornare gli impianti e adattarsi agli standard di sicurezza necessari per produrre il vaccino Johnson & Johnson.

Un tipo di collaborazione che potrebbe avere importanti riflessi anche sulla reputazione delle aziende del settore, in sofferenza dopo i fasti legati all’eccezionale risultato di aver messo a punto diversi vaccini anti-Covid in meno di un anno di ricerche.

Basti pensare che solo in Italia è crollata del 21,45% la fiducia dei cittadini nei confronti delle aziende farmaceutiche. A ‘certificarlo’, ad un anno dall’individuazione del primo paziente italiano colpito dal coronavirus, è Reputation rating (azienda di analisi della reputazione), che ha preso in considerazione il contesto italiano nel mese di febbraio 2021, confrontandolo con i parametri pre-pandemia.

I vaccini efficaci e sicuri ormai ci sono, il problema sembrano essere – non solo in Italia – le forniture e i tempi della somministrazione.

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