Varianti Covid, gli inglesi vaccinano e l’Italia chiude

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Le varianti di Covid-19 spaventano, così come l’andamento della curva. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità la variante inglese è responsabile del 54% dei contagi. E ieri i numeri del contagio hanno superato di nuovo quota 20mila casi, con altri 347 morti. E un tasso di positività che sale al 5,8% dal 5,1% del giorno precedente. In crescita anche i ricoveri e i numeri delle terapie intensive. Ma se in Gran Bretagna la variante inglese sembra essere stata frenata da una campagna vaccinale aggressiva e anche un po’ spregiudicata, l’Italia si prepara a nuove chiusure.

I numeri del contagio – e il nuovo Dpcm – prospettano una virata verso il rosso, con rinnovate chiusure e il ritorno in Dad (didattica a distanza) per i ragazzi che avevano avuto la fortuna di ‘assaggiare’ la scuola in presenza. Si comincia con la Lombardia, che da stanotte passa in arancione ‘scuro’ fino al 14 marzo. Così questo marzo 2021 rischia di rivelarsi non tanto diverso dal terribile marzo 2020 del primo lockdown.

A colpire però sono i numeri dei vaccinati: la Gran Bretagna ‘patria’ della variante inglese è a quota 20.703.615 immunizzati con la prima dose (oltre 895.400 con entrambe). Mentre l’Italia è solo a 4.757.890 immunizzati con la prima dose (ma 1.496.267 hanno completato la vaccinazione). Soprattutto, il nostro Paese ha utilizzato il 72% delle dosi disponibili. Dunque ancora circa 3 su 10 sono rimaste in frigorifero.

L’auspicio è che, anche tenendo conto della maggior contagiosità della variante inglese di Covid-19, si acceleri finalmente con la campagna vaccinale. Oggi al ministero della Salute si è svolta una riunione con il ministro, Roberto Speranza, il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, Generale Francesco Figliuolo, il Capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e i vertici di Istituto superiore di sanità, Consiglio superiore di sanità, Aifa e Agenas.

Sono stati esaminati i numeri aggiornati della campagna vaccinale, che ieri ha visto 160.053 somministrazioni e il superamento del milione di vaccinazioni per le persone over 80. Affrontata al tavolo anche la circolare, diramata ieri dal ministero della Salute, che prevede una dose unica per i soggetti che hanno avuto un’infezione da Sars-CoV-2.

Sempre in tema di varianti, arrivano i risultati di uno studio inglese su dati di real world evidence. Il lavoro conferma l’efficacia del vaccino AstraZeneca nel prevenire tutti i livelli di gravità della malattia negli over 70.

“Le evidenze cliniche derivate dall’utilizzo del vaccino AstraZeneca-Oxford in Scozia e Inghilterra su milioni di cittadini confermano che il vaccino è efficace nel prevenire in tutte le fasce di età, in particolare negli anziani, sia le ospedalizzazioni causate dall’infezione da Covid-19 che la malattia a tutti i livelli di gravità, integrando i risultati degli studi clinici registrativi. Questi dati, uniti alle caratteristiche del vaccino che consente di poter essere utilizzato senza particolari vincoli logistici ed organizzativi, sono importanti per garantire ad un accesso ampio e rapido alla vaccinazione e aiutare così a superare le sfide di questa pandemia il più rapidamente possibile”, commentano da AstraZeneca.

In particolare, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia sintomatica risulta al 73% dal 35° giorno in poi dopo la somministrazione della prima dose. Inoltre, i dati suggeriscono che, negli over 80, una singola dose di vaccino abbia un’efficacia di almeno l’80% nel prevenire le ospedalizzazioni, circa 3-4 settimane dopo la vaccinazione.

Questi nuovi dati si aggiungono ai recenti dati preliminari del servizio sanitario scozzese (Public Health Scotland), che ha mostrato una riduzione del 94% del tasso di ospedalizzazione per Covid-19 nella popolazione che ha ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca. Lo stesso studio ha inoltre dimostrato un’efficacia dell’81% contro i ricoveri correlati a Covid-19 nella fascia di età più anziana (≥80 anni).

In Italia però il vaccino AstraZeneca è raccomandato solo fino a 65 anni.

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