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Finalmente ci siamo: anche in Italia il vaccino anti-Covid di AstraZeneca è accessibile anche per i soggetti con più di 65 anni, purché non estremamente vulnerabili. Una decisione che promette di accelerare e semplificare la campagna vaccinale, e che arriva a ridosso dell‘atteso via libera europeo al vaccino monodose Janssen.

Ad anticipare la notizia, ieri, il ministro della Salute Roberto Speranza. Oggi poi il direttore Generale della Prevenzione del ministero di Lungotevere Ripa, Gianni Rezza, ha firmato la tanto attesa circolare. In questo modo si estende l’utilizzo del vaccino AstraZeneca anche ai soggetti con più di 65 anni. Ricordiamo che in un primo momento l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) – differenza di Ema e Oms – aveva raccomandato questo vaccino solo fino a 55 anni, per estenderlo nei giorni scorsi fino a 65 anni.

“Ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino in oggetto, ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca è in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da Sars-CoV-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di Covid-19″, si legge nella circolare.

Dunque, “sulle basi di tali considerazioni, anche in una prospettiva di sanità pubblica connotata da limitata disponibilità di dosi vaccinali e alla luce della necessità di conferire protezione a fasce di soggetti più esposti al rischio di sviluppare patologia grave o addirittura forme fatali di Covid-19″, il gruppo di lavoro su Sars-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole a che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche ai soggetti di età superiore ai 65 anni.

Tale indicazione “non è da intendersi applicabile ai soggetti identificati come estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di Covid”. In questi soggetti, si conferma l’indicazione “a un uso preferenziale dei vaccini a Rna messaggero”.

Intanto in Italia ad oggi sono 5.417.678 le vaccinazioni eseguite in Italia, con 1.652.031 persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino. E’ stato utilizzato l’82,8% delle dosi consegnate.

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