Fare presto sul vaccino AstraZeneca, intanto Pfizer…

vaccino AstraZeneca Ema
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L’operazione senza precedenti che ieri ha portato Italia, Germania, Francia e Spagna – oltre ad altri Paesi europei – a sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino di AstraZeneca rischia di costare cara alla campagna vaccinale contro Covid-19. In termini di dosi (sprecate), ma soprattutto di credibilità. In queste ore, di fatto, la campagna è in tilt. Ma il rischio è quello di una Caporetto.

L’ex Dg Aifa, Luca Pani, bolla su Twitter la scelta di sospendere tutto rinviando la palla all’Agenzia europea come un “grave errore, forse irrimediabile, che mina una campagna vaccinale già difficile in Italia. Ma chiedere prima all’Agenzia inglese che ha i dati su oltre 11 milioni di dosi no?”. Dalla Gran Bretagna (che dopo Brexit è corsa avanti a tutti nella campagna vaccinale) gli scienziati sembrano perplessi: i dati in loro possesso mostrano che i benefici superano i rischi.

Intanto solo a Roma e nel Lazio, come ha spiegato l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, si bloccano – in attesa del responso dell’Ema (previsto per giovedì, anche se non mancano le pressione per un anticipo) – ben “35 hub vaccinali, tra i quali la Nuvola e l’Aeroporto di Fiumicino, e oltre 2 mila medici di medicina generale”.

Il vaccino AstraZeneca è quello maggiormente opzionato in base agli accordi preliminari sottoscritti dalla Commissione europea: solo per l’Italia parliamo di 40 milioni di dosi. Dunque se oltre al fumo dovesse esserci arrosto, occorrerebbe ripensare in toto alla campagna vaccinale. E oggi sul tema interverrà anche l’Organizzazione mondiale della sanità.

Tutto ciò anche se Pfizer, dopo le difficoltà iniziali, sta producendo più siero del previsto. A rassicurare su questo aspetto è stato il commissario europeo per il Mercato Interno, Thierry Breton, in un’intervista alla radio Europe 1. “In Europa sono state distribuite 67 milioni di dosi e in tre settimane ne avremo più di 100 milioni, un tasso senza precedenti”, ha aggiunto il commissario Ue. Ma di certo non basterà a compensare l’eventuale rinuncia al vaccino AstraZeneca.

Dunque non stupisce la richiesta che arriva da esperti, vaccinatori e assessori alla Sanità: se l’Europa ha deciso di rispondere unita, allora deve farlo presto. Anche perché i dati che arrivano dalla Gran Bretagna – dove (lo ribadiamo) oltre 11 milioni di persone hanno ricevuto il vaccino ‘nel mirino’ – sono rassicuranti. Eccessive lentezze di Ema rischiano di compromettere la fiducia della popolazione nei vaccini, indipendentemente dalla loro sicurezza.

Ecco perché rilanciamo la sollecitazione dell’assessore alla Sanità del Lazio: “Ema si riunisca subito per chiarire definitivamente questa situazione sul vaccino AstraZeneca. Aspettare giorni potrebbe rappresentare il fallimento dell’Europa in questa campagna vaccinale”. Solo oggi D’Amato ha calcolato che sono stati inviati oltre 7 mila sms di sospensione per le persone prenotate nella sua Regione per fare il vaccino AstraZeneca.

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