La notizia è da prima pagina. I primi risultati dello studio clinico pediatrico su adolescenti tra 12 e 15 anni indica un’efficacia del 100% per il vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech.
Solo due giorni fa avevamo lasciato queste aziende con la notizia positiva dell’inizio della sperimentazione del vaccino sui bambini tra 6 mesi e 11 anni. E oggi è stata diffusa quest’altra buona nuova, che getta nuova luce sulla possibilità di arrivare in futuro a poter proteggere dal coronavirus anche i nostri figli.
Ad annunciare questi nuovi risultati è un comunicato congiunto delle due aziende. I dati della fase III del trial clinico condotto su 2.260 adolescenti americani mostrerebbero che il vaccino a mRna sviluppato dalla partnership americano-tedesca sarebbe in grado di proteggere totalmente dall’infezione da Sars-CoV-2 i ragazzi sottoposti a vaccinazione.
La straordinarietà dei risultati, che indicano come il vaccino sia più efficace nelle persone di minore età rispetto a quanto evidenziato per i senior, potrebbe portare all’autorizzazione all’uso anche nei più giovani in un futuro non troppo lontano. “Abbiamo intenzione di inviare questi dati alla Food and Drug Administration, facendo richiesta di utilizzo del vaccino per uso emergenziale alle autorità regolatorie di tutto il mondo, già nelle prossime settimane”, ha dichiarato il Ceo di Pfizer Albert Bourla.
Appena diffusa, la notizia è arrivata sul tavolo di tutte le testate di informazione e anche sugli schermi degli investitori. Al Nasdaq però, a risentirne positivamente non è stato tanto il titolo di Pfizer che all’apertura registrava solo un lieve rialzo, quanto le referenze pharma più legate alla ricerca sui vaccini anti-Covid.
Tra queste Moderna, che ha sviluppato anch’essa un siero con tecnologia a mRna, e in queste ore segnava +6,82 punti percentuali, Novavax +4,13, Inovio +5,45, Curevac +4,57 punti.
