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In tanti negli ultimi mesi hanno rinunciato a muoversi su bus e metro per paura di Covid-19. E i dati che arrivano oggi dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute sembrano confermare i timori degli ex passeggeri: il Coronavirus viaggia (anche) sul bus.

I Nas, d’intesa con il ministero della Salute, hanno effettuato una campagna di controlli a livello nazionale per verificare la corretta applicazione delle misure di contenimento epidemico nell’ambito dei servizi di trasporto pubblico. Obiettivo, tutelare la salute dei numerosissimi utenti che usufruiscono dei mezzi di trasporto.

Gli interventi condotti negli ultimi giorni hanno interessato 693 veicoli adibiti al trasporto, tra autobus urbani ed extraurbani, metropolitane, scuolabus, collegamenti ferroviari locali e di navigazione, ma anche biglietterie, sale di attesa e stazioni metro.

Tra gli obiettivi controllati, spiegano i Nas, 65 hanno evidenziato irregolarità, principalmente connesse con l’inosservanza delle misure di prevenzione al contagio da Covid-19, quali la mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione, l’omessa cartellonistica di informazione agli utenti circa le norme di comportamento e il numero massimo di persone ammesse a bordo, l’assenza di distanziatori posti sui sedili e di erogatori di gel disinfettante o il loro mancato funzionamento. Elementi ben noti ai ‘coraggiosi’ che non hanno rinunciato, in questi mesi, ai mezzi pubblici.

Le verifiche sono state supportate dall’esecuzione di 756 tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni (obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, pulsanti di richiesta di fermata e sedute), svolti in collaborazione con Asl, Agenzie di Protezione ambientale ed enti universitari, che hanno curato anche la fase di esame analitico per la ricerca di Covid-19.

Ebbene, tra i tamponi di superficie raccolti sono stati rilevati 32 casi di positività per la presenza di materiale genetico riconducibile al virus, individuati in autobus, vagoni metro e ferroviari operanti su linee di trasporti pubblici di Roma, Viterbo, Rieti, Latina, Frosinone, Varese e Grosseto.

Ma cosa vuol dire? “Il riscontro della presenza di materiale genetico del virus sulle superficie dei mezzi di trasporto, seppur non indice di effettiva capacità di virulenza o vitalità dello stesso, rivela con certezza il transito ed il contatto di individui infetti a bordo del mezzo – spiegano i Nas – determinando la permanenza di una traccia virale”.

In particolare, il Nas della Capitale ha rilevato 11 positività di campioni risultati prelevati da un autobus urbano, da 4 autobus di linee extraurbane della Capitale e da 6 vagoni della linea ferroviaria extraurbana Roma Lido. I tamponi risultati positivi alla presenza del virus di Covid-19 erano stati prelevati da punti ritenuti sensibili: maniglie di apertura delle vetture, pulsanti di chiamata della fermata, barre di sostegno dei passeggeri e poggiatesta dei sedili.

Risultati che evidenziano, ancora una volta e in modo molto concreto, l’importanza dell’igiene delle mani per evitare il contagio.

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