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Vaccinare subito contro Covid-19 gli over 60. Non si tratta di una scelta politica, ma di proteggere una fascia di popolazione nella quale le statistiche dimostrano che c’è una più alta mortalità.

Gli over 60 sono circa 18 milioni, cioè il 30% della popolazione totale. In questa fascia sono vaccinate con almeno una dose 12,48 milioni di persone. Mentre in generale in Italia ad aver completato la vaccinazione sono 5,4 mln di italiani. Ecco che si comprenderà come c’è ancora molto da fare.

Lasciamo stare le scelte fatte in passato, ma guardiamo al futuro: bisogna accelerare la protezione attraverso l’immunizzazione di questa fascia di età.

Le chiavi di lettura sono numerose, ma quella basilare è la garanzia del diritto alla salute e la difesa della vita: vaccinare queste persone è un dovere etico e un segno di civiltà. Un’altra chiave di lettura è quella di tutelare la persona alleviando sofferenze per individui e famiglie.

Non trascuriamo poi anche i riflessi di politica sanitaria, che sono quelli che hanno favorito il grande sviluppo della medicina preventiva: la vaccinazione di certe categorie a rischio è un’efficace forma di prevenzione dal favorevole rapporto costo-benefici.

Il vaccino riduce la morbilità, pertanto abbatte le spese sanitarie, farmaceutiche, ospedaliere, in particolare diminuendo l’occupazione dei posti letto in ospedale. Permette una ripresa dell’attività normale dei nosocomi, con la possibilità di curare le altre patologie e di poter perseguire la diagnosi precoce, con un guadagno sia economico sia in salute dell’intera società.

Ogni persona coinvolta nella gestione della pandemia, dai sanitari, ai politici decida quale opzione, fra quelle che ho elencato, sia la più importante, ma tutte sono a beneficio di una vaccinazione rapida degli over 60.

Per me, come medico, risalendo agli insegnamenti di Ippocrate, la guida è la difesa della vita e la tutela della persona. Ma c’è anche chi, riferendosi al settore dell’economia, pensa di perseguire il bene collettivo proteggendo alcune fasce produttive o settori della forza lavoro prima degli over 60. Ebbene, si tratta di un duplice errore: etico (perché non così garantiscono il diritto alla salute proprio in Italia ove è nato il diritto); ma oltretutto sarebbe una vittoria effimera: l’economia ripartirà in modo naturale quando la pandemia sarà domata. E questo potrà avvenire solo quando le persone più a rischio non avranno bisogno di quegli aiuti e interventi che assorbono gran parte dei servizi sanitari, con ampie ricadute anche sociali.

Allora vacciniamo il più rapidamente possibile la fascia di età degli over 60, delle persone fragili. Ottimo il programma del generale Figliuolo, vaccinare non stop, con l’obiettivo del mezzo milione di somministrazioni al giorno.

Cerchiamo di incrementare l’approvvigionamento dei vaccini attraverso due strade: la prima ricercando a livello mondiale vaccini efficaci, validati dalle autorità regolatore; la seconda non facendoci schiavizzare dalla cultura no-vax che ha disseminato dubbi e timori infondati.

Ricordiamo che ogni giorno in Italia Covid-19 fa ancora centinaia di morti e che i vaccini danno solo qualche lieve effetto collaterale. Nessun vaccino dà reazioni negative superiori a quelle delle malattie che si intende prevenire. Invito dunque le autorità sanitarie, rispettando il principio della cautela e della prudenza, a dare risposte rapide sui vaccini, in modo da non alimentare dubbi, perplessità o paure ingiustificate.

I vaccini sono la più grande scoperta della storia della medicina, come anche l’attuale pandemia di Covid-19 dimostra chiaramente.

*Italo Farnetani, pediatra e divulgatore

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