Vaccini Covid, Lombardia alla riscossa

Lombardia centro vaccinale
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Dopo la partenza ‘al ralenti’ e le numerose polemiche sull’organizzazione, la campagna vaccinale della la Regione Lombardiache a febbraio e marzo aveva dato pesanti segni di inadeguatezza– trova nuovo smalto e voglia di rimettere in moto anche l’economia, grazie alla vaccinazione diffusa.
All’apertura degli hub vaccinali del 3 maggio la Regione è prima in Italia per numero di dosi somministrate, ben oltre 3,5 milioni, con un larghissimo distacco dalla seconda regione, il Lazio che ne ha inoculate poco più di due milioni.

La spinta che ha portato a questo risultato, che vede un progressivo incremento delle dosi somministrate – parliamo di oltre 82 mila dosi in un solo giorno – è arrivata dall’apertura di nuovi centri vaccinali, arrivati per ora a 83 sul territorio regionale ma con previsioni di incremento numerico. Così come nella messa a regime del sistema di prenotazioni, che nelle prime settimane aveva lasciato molto a desiderare. Ma vediamo alcuni numeri.

Ad aver ricevuto più dosi in Lombardia sono soprattutto le donne (2.1 milioni), mentre gli uomini si attestano a 1,4 milioni. Circa 1 milione di lombardi hanno già completato il ciclo vaccinale, mentre 2,5 milioni hanno ricevuto almeno la prima dose.

Dei quattro vaccini oggi disponibili in Italia, a essere più rappresentato è quello di Pfizer-BioNTech che è stato usato nel 69,19% dei casi, seguito dai sieri Astrazeneca (22,83%) e Moderna (7,39%). Minimamente significativo in termini numerici quello di Johnson & Johnson, ultimo a essere stato approvato in ordine di tempo e anche unico a prevedere una singola dose: conta per ora solo lo 0,59% delle somministrazioni, 20.930 in tutto.

Seguendo le indicazioni del piano vaccinale nazionale, la quota maggiore delle vaccinazioni ha interessato per ora gli over 80. In particolare sono state somministrate quasi 217.000 dosi (6,10% del totale) agli ultranovantenni e oltre 1 milione di dosi (il 29%) ai cittadini lombardi tra gli 80 e gli 89 anni. Il 20,57% delle altre dosi è stata ricevuta dalla fascia dei settantenni (circa 731 mila inoculazioni) e il 14% ai sessantenni (circa 497 mila dosi).

Venendo all’analisi della vaccinazioni per categoria, sono 558 mila le dosi somministrate al personale sanitario e 219 mila quelle destinate al personale non sanitario. A cui si aggiungono quasi 136 mila dosi che sono state somministrate agli ospiti delle Rsa, tra i primi ad aver essere stati vaccinati e ad aver mostrato l’efficacia della vaccinazione, giacché dopo poche settimane si sono ridotti moltissimo i decessi per Covid all’interno di queste strutture che avevano subito più di altre gli effetti delle prime ondate della pandemia. Significativi anche i numeri relativi alle vaccinazioni del personale scolastico: oltre 39.500 dosi somministrate.

Numeri assoluti estremamente superiori rispetto a quelli di altre Regioni. Che ben si accompagnano anche a quelli che analizzano la percentuale di somministrazione delle dosi rispetto a quelle consegnate: un 87,4% che allinea la Regione all’obiettivo del 90% del commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo, e la posiziona solamente dietro a Liguria e Marche rispettivamente all’88,7% e 87,8%. Guidando così una classifica che vede oltre l’80% di somministrazione tutte le Regioni a eccezione di Sardegna (79,8%), Sicilia (77,1%) e Calabria (76,8%).

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