Covid zona gialla
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Si allenta l’incubo Covid-19: tutta Italia da lunedì sarà in zona gialla.
Il ministro della Salute Roberto Speranza infatti, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire dal 24 maggio.

“Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. E’ il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità”, sottolinea il ministro sui social.

Nel Paese scende ancora infatti l’indice Rt, ora a 0.78. La scorsa settimana era 0.86. Come riporta l’Adnkronos Salute, il dato è emerso dalla riunione della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute sui contagi da Covid 19.

“Questa settimana accelera ancora il calo dell’incidenza”, pari a “73 per 100mila abitanti (10-16 maggio) vs 103 per 100mila (3-9 maggio), dati del flusso dell’Iss”, si legge nella bozza del report Iss-ministero della Salute sul monitoraggio dei dati Covid relativi alla settimana dal 10 al 16 maggio. Il dato di incidenza dal flusso ministero Salute è pari a 66/100mila, rispetto a 96/100mila della scorsa settimana.

Tutte le Regioni e Province autonome “hanno un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1″. Sono dunque “classificate a rischio basso”, evidenzia ancora la bozza. Questa settimana, inoltre, “nessuna Regione o Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica”.

“Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (19%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.056 (11 maggio) a 1.689 (18 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (19%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 14.937 (11 maggio) a 11.539 (18 maggio)”.

Come ha rilevato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, scende ancora l’età media dei casi positivi: ormai è a 40 anni. L’approccio per età della campagna vaccinale, dopo i richiami del generale Figliuolo, sembra farsi sentire.

Insomma, il trend induce a ben sperare e la scelta di basare le riaperture su un rischio ragionato sta funzionando.

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