Infiammazioni per 2 italiani su 3, come evitarle in estate

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Mal di schiena, problemi articolari, ma anche afte e gengiviti e perfino scottature solari. Negli ultimi tre mesi 2 italiani su 3 hanno dichiarato di aver sofferto di almeno un disturbo infiammatorio, soprattutto di natura muscolare e articolare.

A ‘fotografare’ il rapporto tra italiani e infiammazioni è una ricerca di Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, presentata in occasione di un evento virtuale dedicato proprio al calore e ai suoi effetti sull’organismo.

Tra l’altro, il calore viene associato dagli italiani in prevalenza a concetti negativi, dalla febbre alle vampate della menopausa. Ma “le infiammazioni – spiega Ovidio Brignoli, medico di medicina generale e vicepresidente Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie) – sono processi riparativi (e dunque positivi) che l’organismo mette in moto quando riceve un insulto. Quando ciò avviene, si produce energia e di conseguenza calore, il segno forse più tipico dell’infiammazione”.

Secondo la ricerca, sono “le infiammazioni muscolari e articolari i disturbi più diffusi, con circa il 41,2% della popolazione italiana, soprattutto over 45, che dichiara di averne sofferto negli ultimi tre mesi – aggiunge Giovanna Hotellier di Human Highway, illustrando i risultati dell’indagine – seguite dalle infiammazioni orali (gengiviti e afte), che si attestano al 18% e risultano più diffuse nelle fasce di popolazione più giovane, in particolare i trentenni”.

Secondo chi ne soffre, sarebbero le abitudini di vita e i comportamenti scorretti le principali ragioni dell’insorgere di questo tipo di disturbi. In particolare, nel 58,3% dei casi le infiammazioni insorgono a causa di movimenti scorretti e posture sbagliate, o sarebbero dovute a stili di vita errati e stress, rispettivamente per il 46,1% e il 42,6% della popolazione intervistata. Ma c’è anche chi punta il dito su età, alimentazione scorretta e mancanza di prevenzione e protezione.

Proprio la prevenzione è fondamentale secondo Brignoli, a partire “da abitudini sane, come quelle alimentari, portando in tavola alimenti anti-infiammatori, che aiuta a prevenire rischi di obesità e diabete, e l’attività sportiva: il movimento, infatti, anche grazie alla sudorazione, ripulisce l’organismo rispondendo così al problema infiammatorio”.

Con l’estate alle porte, sono in agguato alcune infiammazioni tipiche proprio di questa stagione. “In estate – ricorda Carolina Carosio, farmacista e presidente giovani farmacisti Fenagifar – possono insorgere disturbi come crampi e infiammazioni muscolari, che si manifestano spesso prima di coricarci, a seguito di una diminuzione dei sali minerali dovuta al caldo, o stati di spossatezza, che possono essere accompagnati a loro volta da disturbi gastrici. Questi possono essere legati anche al cambio di stagione e a stati di stress, che quest’anno si sono acuiti con la pandemia. Inoltre, una non adeguata esposizione al sole può generare un abbassamento delle difese immunitarie e l’insorgenza di disturbi associati, quali crampi, infiammazioni muscolari e infiammazioni gengivali, come le afte”. Per non parlare di scottature ed eritemi.

Il calore viene associato dagli italiani prevalentemente a qualcosa di negativo (nel 95% dei casi), dalla febbre ai disturbi tipici dell’estate e delle elevate temperature (insolazioni, scottature, disturbi legati alla pressione, iper-sudorazione, spossatezza etc.). Solo il 5% delle persone intervistate associa il calore a pensieri e immagini positivi e di sollievo.

“E’ difficile distinguere un calore buono da uno cattivo – precisa Brignoli – È evidente che una scottatura determina un aumento della temperatura esterna della cute ed è un fatto negativo, mentre l’attività fisica e la digestione o alcuni fenomeni ormonali determinano un aumento della temperatura corporea ma sono fenomeni fisiologici, cioè normali. La febbre è certamente il fenomeno più conosciuto e frequente di aumento della temperatura corporea che può sorgere come risposta a una infezione”.

Quando la temperatura è particolarmente elevata, si attivano una serie di meccanismi, quali ad esempio la sudorazione e, a volte, il tremore muscolare, che hanno l’obiettivo di favorire un abbassamento della temperatura corporea.

Ma cosa fare in caso di infiammazioni comuni? I farmaci di automedicazione – quelli senza obbligo di ricetta, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione – possono rappresentare degli alleati per rimediare alle infiammazioni comuni quali contusioni e tumefazioni, ferite ed escoriazioni, scottature e bruciature, o per sintomi quali dolore articolare, tensioni muscolari, mal di testa, infiammazioni oro-faringee, febbre.

Attenzione, però: in caso di febbre alta, sottolinea Brignoli, “se la sua durata è estesa nel tempo o se caratterizzata da picchi, associata a un aumento del battito cardiaco o sensazione di malessere e difficoltà a respirare, è necessario rivolgersi a un medico, poiché in questi casi il fenomeno infiammatorio ha scatenato una serie di reazioni che hanno bisogno di una diagnosi e una terapia più approfondite”.

Proprio il ricorso ai farmaci di automedicazione è il comportamento più diffuso in caso di disturbi di questo tipo, secondo il 55% degli intervistati. Il 31,4% non fa nulla in attesa che il disturbo passi mentre il 20,7% ricorre a rimedi casalinghi.

Oltre il 41,8% del campione, soprattutto donne e persone mature, dichiara di gestire gran parte delle situazioni legate alla comparsa di infiammazioni grazie al consiglio del farmacista. Il medico di base rimane il riferimento per il 38,4% dei casi, preferito soprattutto dalla popolazione maschile.

Ma cosa non deve mancare nel kit di automedicazione contro le infiammazioni per l’estate? Secondo Carosio l’elenco deve includere “una crema e cerotti anti-infiammatori, del ghiaccio secco per infiammazioni di tipo traumatico, così come disinfettanti, garze o cerotti in caso di tagli o escoriazioni. Per curare afte e infiammazioni gengivali è bene disporre di farmaci ad azione rigenerativa dell’epidermide, come quelli a base di acido ialuronico, o prodotti a base di aloe per dare sollievo”.

Contro le infiammazioni dovute a punture di insetto, invece, la farmacista consiglia “l’utilizzo di repellenti e l’adozione di buone abitudini, come arieggiare spesso i locali. Per quanto riguarda le scottature solari,“la cura migliore”, prosegue Carosio, “è la prevenzione, che parte dall’applicazione di un’adeguata protezione solare, evitando un’esposizione nelle ore centrali della giornata, coprendo il capo soprattutto ai bambini, e assicurandosi un’idratazione continua”.

“Quando si esce dal mare – conclude la farmacista – è fondamentale risciacquare il capo e il corpo con acqua dolce, poiché il sale presente nell’acqua può favorire lacerazioni della pelle, ed è bene riapplicare la crema solare”. L’esperta sconsiglia di utilizzare rimasugli avanzati dalla stagione estiva precedente, perché non si può essere certi del potere protettivo residuo. Inoltre “prima di esporsi al sole bisogna evitare l’assunzione di farmaci che possono causare fotosensibilizzazione”, conclude.

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