Covid-19 non sconfigge i tumori, focus con Adriana Bonifacino

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Dall’impatto di Covid-19 sui tumori femminili, alla rivoluzione delle terapie sempre più personalizzate. Dalla promessa dei test genomici in grado di individuare le pazienti che beneficiano davvero della chemioterapia, alle prospettive per le pazienti con forme metastatiche, fino all’assistenza domiciliare.

Sono solo alcuni dei temi della video intervista sui tumori femminili ad Adriana Bonifacino, responsabile dell’Unità di Diagnosi e Terapia in Senologia, Uoc di Oncologia medica presso il Sant’Andrea – Università Sapienza di Roma e presidente di IncontraDonna onlus. L’esperta accende i riflettori sulla prevenzione: “Perché purtroppo – spiega – Covid-19 non sconfigge il cancro”.

Che impatto ha avuto Covid-19 sui tumori femminili? “Il ritardo diagnostico ha comportato problematiche i cui risultati probabilmente vedremo negli anni successivi. Per la mia esperienza – testimonia l’oncologa – stiamo già vedendo in ospedale donne con diagnosi più avanzate. Non c’è stata solo la mancata organizzazione degli screening a livello territoriale nelle diverse Regioni, ma anche la paura da parte delle donne e delle pazienti di avvicinarsi a ospedali e ambulatori per timore di Covid-19. E la prevenzione resta un’arma importantissima”.

La pandemia, però, ha generato una serie di problematiche pesanti in oncologia, “che probabilmente potremo valutare appieno nei prossimi anni”. Nel frattempo, però, la ricerca non si è fermata. “Con l’aiuto della genomica c’è stata una corsa alla personalizzazione delle cure per i tumori femminili. Facciamo ancora un po’ difficoltà a far comprendere alle pazienti come tumori di diversa nascita in diversi organi, possano giovarsi della stessa terapia. Noi oggi andiamo a cercare la carta d’identità del tumore, per identificarlo in modo specifico e trovare una terapia” ‘su misura’.

Un approccio quasi avveniristico. “L’invito è ad avere una grande fiducia nei confronti dell’oncologia, non solo a livello di organizzazione, ma anche per la possibilità di creare davvero una terapia ‘su misura’ per ogni paziente”.

Quanto ai test genomici, in grado di individuare le pazienti che possono beneficiare della chemioterapia, ed evitare trattamenti inutili, “siamo ad ottimo punto. Finora – ricorda Bonifacino – questo approccio nella maggior parte delle Regioni era a carico delle pazienti. E questo non era giusto”. Adesso “siamo ad ottimo punto perché, con un decreto ,si è aperta la possibilità della gratuità di questi test”, che “credo presto saranno disponibili in tutta Italia”.

C’è poi la questione delle donne con forme avanzate. “Le donne metastatiche non devono essere donne invisibili. Fino a qualche anno fa era difficile parlare di tumore, si parlava di male terribile, incurabile. Oggi che c’è questa nuova volontà di parlare delle patologie oncologiche. E stiamo attraversando lo stesso percorso sul tema del tumore metastatico”.

“Abbiamo donne che oggi testimoniano il loro essere donne metastatiche, abbiamo attivato una campagna chiamata ‘Metastabile’, nella quale non vogliamo banalizzare” questo aspetto, “ma accendere i riflettori su questa tematica. Ci uniremo con altre associazioni il 13 ottobre per celebrare il tumore metastatico e dare una spinta a sostenere il sistema sanitario per le cure, per ottenere i farmaci in minor tempo, per assicurare l’assistenza psicologica in ogni centro oncologico per queste pazienti”. Perché “il tumore metastatico oggi può essere controllato per lungo tempo“, assicura l’oncologa.

In questo quadro, però, non mandano le ombre. Tra le note dolenti, “ci sono Regioni in cui mancano i centri di senologia“, una carenza che impatta sulla sopravvivenza delle pazienti, come ricorda Bonifacino. “Esistono ancora delle disequità, contro le quali come associazione ci battiamo con forza”.

Il messaggio per le donne, dopo un anno e mezzo di pandemia, è “che non esiste solo Covid: non dobbiamo abbandonare la cultura della prevenzione. Non si deve aver paura di fare screening e di entrare in un centro di senologia, perché purtroppo Covid non sconfigge il cancro. Fare presto grazie alla prevenzione, invece, è sempre la parola vincente”.

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