Pascale, raddoppiati i contributi del 5 per 1000

5 per 1000
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Trentesimo in un elenco di 15 mila nominativi, enti associazioni fondazioni, secondo istituto dei tumori, dietro soltanto a Milano. Il Pascale porta a casa 1,6 mln con il 5 per 1000, raddoppiando la sua performance del 2019 quando i contributi volontari versati con le dichiarazioni dei redditi si erano fermati a 885mila euro. Un risultato che premia l’eccellenza nel periodo peggiore della sanità mondiale dal dopoguerra a oggi.

Il Pascale non si è mai fermato durante la pandemia. Non si è fermato con l’assistenza oncologica. Anzi, per far fronte all’emergenza, ha raddoppiato gli ambulatori aprendo nel centro di Napoli il presidio dell’Ascalesi e triplicando gli interventi chirurgici. Non si è fermato con la ricerca andando oltre la sua mission. Una mano concreta contro Covid, il Pascale l’ha data prima con l’intuizione del Tocilizumab di Ascierto, poi con gli studi sulle varianti del virus (portati avanti dai laboratori di biologia cellulare) e modelli immunologici innovativi.

Se ne sono accorti i pazienti se è vero che sono proprio loro i protagonisti della campagna del 5 per 1000 per il 2021. Quelli che non si sono sentiti abbandonati dalla sanità, hanno voglia di farlo sapere. In spot pubblicitari di pochi minuti, fatti girare da alcune settimane nelle stazioni dei trasporti in ferro della Campania e sui social, i nuovi testimonial della campagna del 5 per 1000 sono proprio loro, Daniele, Maria Pia, Maria, Agnese, Alfredo, gente comune che ha avuto la sfortuna di ammalarsi di cancro, e che si è affidata con fiducia al Pascale. Una fiducia ricambiata.

Il riconoscimento all’ospedale campano era iniziato in piena pandemia quando intorno al Pascale si è creato un vero e proprio forum di associazioni, enti pubblici e privati, che hanno fatto a gara a chi raccoglieva più fondi per far crescere la ricerca. I primi a scendere in campo sono stati i fotografi, con 130 fotoreporter che si sono riuniti per vendere una foto a testa e donare 130mila euro al Pascale. Poi le banche e le fondazioni. E ancora: attori, pittori, cantanti, gioiellieri, la raccolta fondi ha coinvolto anche una scuola di Torre del Greco nella quale i ragazzi, sensibilizzati dagli insegnanti, hanno donato la loro paghetta all’Istituto dei tumori.

“Ringrazio dal profondo del cuore – dice il direttore generale del polo oncologico partenopeo, Attilio Bianchi – ad una ad una, tutte le persone che hanno deciso di supportare la ricerca del nostro Istituto. Insieme faremo tanto ancora, per questo invito tutti anche per l’anno in corso a confermarci la loro fiducia”.

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