Senza acqua e servizi igienici 1,6 mln morti nel mondo

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A volte interruzioni improvvise e impreviste ci fanno assaggiare l’effetto della mancanza di acqua e di servizi igienico-sanitari adeguati. Ma in Italia questo non è la quotidianità, mentre ancora oggi troppe persone al mondo non hanno accesso a questi servizi, ribattezzati Wash (acqua, servizi igienico-sanitari e igiene). E ciò comporta un pesantissimo costo, pagato ogni anno in vite umane.

Ammonta infatti a ben 1,6 milioni di morti prevenibili ogni anno la mancanza di accesso ai servizi Wash. Un costo calcolato sulla base del numero di malattie e morti prevenibili, della quantità di tempo dedicata alla raccolta dell’acqua o alla ricerca di servizi igienico-sanitari piuttosto che all’istruzione o al lavoro, nonché del pericolo incorso dalle comunità quando la carenza di acqua pulita e servizi igienico-sanitari ostacola la resilienza ai disastri naturali, ai conflitti o alle pandemie.

Investire in servizi Wash su base universale potrebbe sbloccare migliaia di miliardi di dollari di crescita nei prossimi due decenni. Aumentare l’accesso ai servizi Wash, dunque, non è solo la cosa giusta da fare, ma rappresenta anche un investimento sensato nel futuro, poiché promuove la ripresa dalla pandemia di Covid-19 e sviluppa la resilienza agli shock sanitari, climatici ed economici in futuro.

E’ quanto emerge dal report WaterAid, che diffondiamo oggi in esclusiva per l’Italia. L’accesso a servizi Wash inadeguati ha un grosso impatto sulla salute, a partire dalla nascita e per tutta la durata della vita di una persona. Alcuni studi hanno mostrato che i bambini che vivono in aree con acqua di qualità scarsa sono colpiti da tassi più alti di malattie diarroiche. Non solo queste malattie sono responsabili del 9% della mortalità infantile nel mondo, ma hanno impatti continui su coloro che sopravvivono, quali arresto della crescita, declino cognitivo e obesità.

Quasi tutti gli 1,5 miliardi di casi annui di infezione da elminti (vermi parassiti) sono collegati alla carenza di servizi Wash. Il solo anchilostoma colpisce circa 500 milioni di persone ogni anno, causando disabilità cronica, diarrea, anemia e denutrizione.

Oltretutto l’onere della carenza di acqua e servizi Wash ricade in maniera sproporzionata sulle spalle delle donne e delle ragazze poiché è più probabile che siano loro le responsabili della raccolta dell’acqua, che sottrae tempo all’istruzione, all’impiego e allo svago. La mancanza di servizi sicuri e disponibili durante il parto contribuisce a esiti sanitari scadenti per le madri e i neonati. Inoltre la mancanza di acqua pulita e servizi adeguati nelle scuole può comportare dei deficit di istruzione per le ragazze, con studi che suggeriscono che le ragazze perdono fino a tre giorni di scuola per ogni ciclo mestruale.

Gli effetti sono vasti e vanno a incidere non solo sulle vite e sulle libertà delle singole donne, ma anche sulle prospettive per le loro famiglie e comunità più ampie. La mancanza di accesso ai servizi idrici di base comporta per le donne la perdita di 77 milioni di potenziali giorni lavorativi all’anno.

A questo scenario si aggiunge anche il crescente rischio posto dal cambiamento climatico. Entro il 2050, si prevede che il numero di persone che vive in condizioni di grave scarsità d’acqua sarà compreso tra il 42% e il 95%. Le inondazioni possono danneggiare le risorse pubbliche, causando costi significativi per il settore pubblico. Solo in Etiopia, il costo dei danni agli edifici causati dalle inondazioni annuali ammonta a 200 milioni di dollari.

“Questo report è molto completo. Per avere un’idea dell’impatto dell‘accesso all’acqua pulita e ai servizi Wash basta pensare all’aumento dell’aspettativa di vita: nell’ultimo secolo abbiamo visto una crescita straordinaria, mentre fino a poco prima del Novecento vivevamo 30 anni. E questo in tutte le aree del mondo, con l’Africa sempre un po’ indietro. E tutto questo è dovuto ai determinanti sociali: l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici”, ci ricorda Stefano Vella, docente di Global Health all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. “Certo, ancora ci sono delle diseguaglianze impressionanti nel mondo: l’aspettativa di vita dei Paesi più ricchi e di quelli più poveri vede 31 anni di differenza“, aggiunge Vella.

Progressi della medicina, sanità, vaccini “hanno giocato un ruolo importante, ma non sottovalutiamo quello altrettanto determinante dell’accesso all’acqua pulita, all’igiene e ai servizi Wash”, continua Vella. Un altro aspetto importante è quello della prevenzione e della diffusione di epidemie e malattie infettive: “Se guardiamo alle morti di colera nel mondo, le aree coinvolte sono le stesse in cui c’è un problema di accesso all’acqua pulita e ai servizi igienici”, spiega l’esperto.

C’è un rimedio a portata di mano per questi problemi. Investire nei servizi Wash apporta dei benefici che superano di gran lunga l’impegno iniziale richiesto.

L’accesso universale all’acqua pulita e ai servizi Wash gestiti in modo sicuro può ridurre il carico delle malattie a livello globale del 10% all’anno. È possibile ridurre le epidemie di colera mediante servizi Wash gestiti in modo sicuro e affidabili.

Inoltre, per prevenire in modo certo la sepsi bastano semplici interventi, in grado di evitare fino a 1,4 milioni di morti materne e neonatali all’anno. I servizi igienico-sanitari gestiti in modo sicuro potrebbero evitare più di 11 miliardi di casi di elmintiasi, aumentando la frequenza scolastica e la presenza sul luogo di lavoro di 3 miliardi di giorni all’anno, sbloccando qualcosa come 420 miliardi di dollari in termini di valore produttivo.

Il passaggio da servizi di base a infrastrutture Wash gestite in modo sicuro costituisce un investimento a lungo termine che produrrà benefici netti nell’ordine di grandezza di 37-86 miliardi di dollari all’anno, evitando fino a 6 miliardi di casi di diarrea e 12 miliardi di casi di infestazioni da elminti tra il 2021 e il 2040, con implicazioni significative per la salute e la nutrizione dei bambini.

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Non solo: ogni dollaro speso in aggiornamenti strategici per la resilienza alle inondazioni potrebbe evitare almeno 62 dollari in costi di ripristino dopo le inondazioni.

Acqua benefica e acqua che distrugge. Le inondazioni rappresentano la minaccia maggiormente prevalente legata al cambiamento climatico per le infrastrutture Wash globali, con interruzioni del servizio previste che arrivano al 13% della popolazione nei Paesi più vulnerabili. La resilienza alle inondazioni è un investimento estremamente conveniente, dal punto di vista economico, per le aree soggette a inondazioni, con costi significativamente inferiori a quelli di interruzione e riparazione.

E in tempo di pandemia fa riflettere il fatto che l’investimento in servizi Wash può rappresentare un mezzo efficace per ottenere una crescita economica trasformativa nel post Covid-19.

L’analisi Bct presentata in questo rapporto evidenzia come i benefici di prossimità superino chiaramente i costi dell’investimento, ma la decisione implica anche ulteriori dimensioni strategiche. Nel breve termine, con molte economie che affrontano un alto tasso di disoccupazione a causa della pandemia, gli investimenti in servizi Wash possono costituire una forma efficace di spesa di stimolo, rapidamente distribuita e mirata alla creazione di posti di lavoro. Più a lungo termine, i servizi Wash possono supportare una forza lavoro più sana, più istruita, più produttiva e resiliente, attirando ulteriori investimenti privati e sostenendo una crescita economica più rapida ed equa.

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L’igiene delle mani è la prima linea di difesa contro la diffusione delle malattie infettive. Questo è particolarmente importante per le malattie respiratorie, che possono essere ridotte del 21% grazie alla costruzione di stazioni per il lavaggio delle mani con il sapone e alla fornitura di materiali educativi sulle prassi di igiene. I servizi Wash nelle strutture sanitarie possono inoltre prevenire le infezioni associate all’assistenza sanitaria e la diffusione della resistenza antimicrobica, nonché migliorare la qualità generale delle cure.

Ma non c’è in gioco soltanto la salute. In media, disporre di una fonte d’acqua canalizzata risparmia a ogni nucleo familiare 1-2 ore al giorno di tempo dedicato alla raccolta dell’acqua, aumentando il tempo a disposizione per la generazione di reddito, l’istruzione e altre attività produttive. L’erogazione di servizi idrici di base potrebbe risparmiare alle donne 77 milioni di giorni lavorativi all’anno.

Mentre l’aggiornamento a servizi gestiti in modo sicuro potrebbe liberare ulteriori 122 milioni di giorni lavorativi all’anno. L’impatto di questo sulle vite e sulla libertà delle donne, nonché sul successo economico di un Paese, sarebbe trasformativo.

Investire nella costruzione o nell’aggiornamento di infrastrutture Wash può anche contribuire a sviluppare la resilienza al clima e alla scarsità d’acqua dovuta alla crescita. Ogni dollaro speso in aggiornamenti strategici per la resilienza alle inondazioni potrebbe evitare almeno 62 dollari in costi di ripristino dopo le inondazioni. I servizi Wash possono anche contribuire a prevenire alcuni dei rischi nuovi e maggiori causati dal cambiamento ambientale, riducendo il contatto umano con le malattie infettive. Mentre l’accesso ad acqua pulita può ridurre la perdita di produttività, le malattie e i decessi legati al calore.

Come insegnano gli igienisti (e l’Organizzazione mondiale della sanità), l’igiene delle mani è un’importante misura di controllo delle infezioni per qualsiasi focolaio epidemico, ed è stato un pilastro delle raccomandazioni della salute pubblica per la difesa contro Covid-19: dimostrando che l’accesso universale riduce le infezioni cumulative del 20%.

È difficile implementare questa misura in molti Paesi a basso reddito, in cui le strutture per il lavaggio delle mani non solo mancano nelle case di molte persone, ma anche in spazi pubblici come mercati, scuole, luoghi di lavoro e, in maniera ancor più sconvolgente, negli ospedali e nelle strutture sanitarie. La carenza di acqua negli ospedali e nelle strutture sanitarie non comporta un rischio solo per i pazienti, ma anche per gli operatori sanitari che rappresentano meno del 3% della popolazione, ma il 14% dei casi di Covid-19.

Cosa fare, allora? Fornire accesso universale ai servizi Wash è un investimento economicamente vantaggioso in grado di ridurre le malattie endemiche, migliorare le opportunità economiche e potenziare la resilienza ai futuri rischi climatici e sanitari. L’investimento in questi servizi di base è in grado di fornire fino a più di 21 volte il valore della spesa; inoltre, si tratta di un passo necessario verso servizi universali gestiti in modo sicuro. Il passaggio da servizi di base a infrastrutture Wash gestite in modo sicuro costituisce un investimento a lungo termine che potrebbe far risparmiare più di 2,6 mila miliardi di dollari in costi sanitari tra il 2021 e il 2040.

Le attuali fonti di finanziamento, tuttavia, non coprono nemmeno i costi di erogazione di servizi Wash di base, nonostante siano relativamente contenuti. Nel 2020, l’unicef ha riferito che nei 60 Paesi analizzati il budget medio pro capite per i servizi Wash era di soli 9 dollari. Nel 2019, i fondi dell’Aiuto pubblico allo sviluppo (APS) destinati al settore idrico e igienico-sanitario sono stati solo 7,4 miliardi di dollari. L’Oms stima che meno del 15% dei Paesi disponga di fondi sufficienti per soddisfare le proprie esigenze correlate a questi servizi.

Dunque sono necessarie varie fonti di finanziamento. Fortunatamente, il rapporto costi-benefici indica che investire in servizi Wash può soddisfare i criteri di spesa che rientrano in varie voci.

Misure di stimolo fiscale: gli investimenti nelle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie rappresentano robusti investimenti in misure di stimolo economico “verdi”. Possono essere tempestivi, mirati e trasformativi, in quanto favoriscono una ripresa duratura dalla pandemia e dalla recessione economica.

Per assicurare che i destinatari dei benefici economici e delle opportunità di impiego siano i più vulnerabili, le popolazioni a rischio possono essere organizzate in base alle priorità. Gli investimenti in servizi Wash per la ripresa economica “dovrebbero essere guidati dai governi dei Paesi in via di sviluppo con il sostegno di donatori internazionali, istituti finanziari internazionali e altri”, si legge nel rapporto,

Finanziamenti per il clima: nonostante il crescente volume di finanziamenti per il clima, soltanto il 7% è dedicato all’adattamento al cambiamento climatico. Sebbene il settore idrico stia ricevendo una somma pari al 43% dei finanziamenti per l’adattamento, queste risorse non si allineano con la portata delle esigenze. Cinque Paesi a reddito medio in Asia ricevono il 30% dei finanziamenti e queste risorse servono prevalentemente a sostenere gli investimenti in grandi infrastrutture. E’ “necessario spostare urgentemente le priorità di finanziamento per soddisfare le esigenze immediate”.

Aiuto pubblico allo sviluppo: la promessa di assegnare lo 0,7% del reddito nazionale lordo è stata fatta da tempo, ma mantenuta solo frammentariamente. I Paesi donatori devono impegnarsi a raggiungere e superare questo obiettivo in maniera urgente, incluso mediante l’aumento della spesa per gli aiuti fino a raddoppiare il volume di aiuto destinato ai servizi Wash.

Investimenti del settore privato: per la comunità internazionale dovrebbe essere chiaro che i finanziamenti privati per il clima non possano sostituire l’esigenza di un livello più elevato di finanziamenti pubblici per il clima erogati sotto forma di sovvenzioni. L’interesse e l’impegno crescenti da parte di investitori, banche commerciali e multinazionali nei confronti del miglioramento delle prestazioni in materia di ambiente, società e governance offre un’opportunità significativa. Nonostante i bassi livelli di finanziamenti privati nel settore dei servizi Wash nei Paesi in via di sviluppo, nelle circostanze e nei termini giusti, i finanziamenti privati possono aiutare a colmare il deficit di finanziamento e devono essere mobilizzati a livelli molto più alti di quanto accade attualmente.

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È probabile che nei Paesi a reddito basso e medio-basso “sia necessario un mix di investimenti, con l’erogazione di sovvenzioni destinate a finanziare la preparazione dei progetti e migliorare la l’accessibilità, la variabilità e il rapporto qualità-prezzo”, sostiene il rapporto.

La ripresa dall’attuale pandemia di Covid-19, sia in termini sanitari sia economici, “richiederà – fra l’altro – un grosso sforzo internazionale da parte del settore pubblico e privato per mobilizzare i fondi necessari a ottenere accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti entro il 2030, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

I governi, le organizzazioni internazionali, i donatori e le aziende dovrebbero aprire la strada finanziando il capitale annuale di 229 miliardi di dollari richiesto nei Paesi a reddito basso e medio per ripristinare i progressi e rimanere sulla buona strada per il raggiungimento dell’Oss numero 6 entro il 2030.

“I governi del G20 devono ritirare urgentemente i loro sussidi annuali del valore di 580 miliardi di dollari destinati ai combustibili fossili e reindirizzare questa somma alla ripresa sana e sostenibile dalla pandemia di Covid-19, che comprende il sostegno degli investimenti nei servizi Wash”.

Le misure di stimolo fiscale, sostenute dalla comunità internazionale, devono includere il finanziamento dei 6,9 miliardi di dollari che si stima siano necessari per assicurare che ogni struttura sanitaria nei Paesi a basso reddito abbia accesso a servizi Wash sicuri e sostenibili.

La pandemia ha dimostrato che “quando è necessario proteggere la salute umana, i fondi sono reperibili e anche rapidamente. Mentre ci addentriamo nella fase di ripresa, non dobbiamo perdere di vista l’urgenza che ha caratterizzato le fasi iniziali della pandemia. Le somme previste per fornire accesso universale ai servizi Wash – ammettono gli autori del report – sono significative, ma i benefici sono notevolmente maggiori e includono la creazione di popolazioni più sane, lo sviluppo di resilienza al cambiamento climatico e ai disastri naturali, nonché il gettare le basi per una crescita sostenibile nel lungo termine”.

Il rapporto integrale preparato da WaterAid e Vivid Economics, unitamente ai casi di studio, è disponibile all’indirizzo https://washmatters.wateraid.org/mission-critical.

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