Covid e vacanze, ecco dove il virus corre

Covid vacanze
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Tempo di vacanze, tempo di Covid-19 e di varianti. Così molti italiani si chiedono dove sia possibile o, meglio, opportuno andare. Anche all’estero. Molti connazionali infatti prediligono le mete straniere a quelle italiane, anche per ragioni di offerte non di rado più economiche rispetto a quelle domestiche.

Per l’estate 2021 però prima di prenotare, o di confermare voli e hotel, sarà bene consultare i siti dei Paesi di destinazione e del nostro ministero degli Esteri. La situazione dei contagi da Covid infatti sta pericolosamente peggiorando in molte nazioni.

In Israele ad esempio. In questa nazione, presa a esempio virtuoso per la gestione della pandemia prima e della campagna di vaccinazione poi, in questi giorni stanno riesplodendo i contagi. Quasi 1.400 casi in un solo giorno, il dato più alto da marzo. Numeri che stanno facendo pensare al governo israeliano di reintrodurre alcune restrizioni, che potrebbero iniziare con la quarantena obbligatoria per chi arriva da altri Paesi.

E che prevedono da oggi l’happy badge per chi deve partecipare a eventi al chiuso con più di 100 persone. Una sorta di green pass che consente l’ingresso a vaccinati, guariti o negativi al test anti-Covid eseguito poco prima di entrare.

Altro Paese, altra situazione. Parliamo della Gran Bretagna, una delle mete preferite per le vacanze estive degli italiani. A due giorni di distanza dal freedom day voluto dal premier Boris Johnson, che dà il via alle riaperture totali e alla caduta delle principali misure anti-Covid, ieri i contagi erano oltre 46 mila, circa 7 mila più del giorno prima, accompagnati da un numero di decessi salito da 18 a 96 in un solo giorno. Anche qui “merito” della variante Delta.

Notizie non buone anche per chi pensa di andare Oltralpe. La Francia segna +150% di aumento della circolazione del virus in una sola settimana, con già 18 mila casi attivi.

E se per le vacanze si pensasse a mete molto più lontane dal Vecchio Continente? Potremmo forse trovare situazioni migliori? Probabilmente resteremmo delusi. Anche volendo andare ai nostri antipodi. In Australia, dove attualmente è la stagione invernale, la città di Adelaide si aggiunge a quelle di Melbourne e Sidney per l’attuazione di nuove misure di contenimento, unica chance per ridurre il rischio di esplosone contagi dal momento che la campagna vaccinale sta andando a rilento.

E allora, forse, per le vacanze 2021 non ci rimane che optare per la nostra bella Italia. E non sarebbe una scelta di ripiego. Non fosse altro perché il nostro Paese ospita il 70% circa delle bellezze artistiche mondiali o per i suoi 7.400 chilometri di spiagge.

E, perché no, in virtù del fatto che a ieri, secondo l’osservatorio in tempo reale del Sole 24Ore il 47,2% della popolazione aveva completato il ciclo vaccinale e complessivamente – contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose – risultava almeno parzialmente protetto il 62,0% della popolazione italiana. Cosa che contribuisce a limitare la diffusione della variante Delta. Anche se manca ancora molto per il raggiungimento di quell’80% di copertura vaccinale che potrebbe rappresentare la famosa immunità di gregge.

Con buona pace dei Salvini, dei Letta e degli Zingaretti che ancora discutono, peraltro senza dati scientifici alla mano, se sia il caso o meno di obbligare gli insegnanti alla vaccinazione e di immunizzare i minorenni. La campagna elettorale sui diciottenni non si ferma nemmeno sotto Covid.

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