Vaccini Covid, il report Aifa sulle reazioni avverse

vaccini maturandi
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Continua il processo di farmacovigilanza sui vaccini anti-Covid per monitorare le segnalazioni di sospette reazioni avverse ai quattro prodotti finora somministrati agli italiani.

Il VII Rapporto dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sulla sorveglianza dei vaccini anti Covid-19, che aggiorna al 26 luglio 2021i dati raccolti a partire dal 27 dicembre 2020, ci fornisce dati interessanti circa la sicurezza di questi vaccini.

Prosegue la diminuzione dei tassi di segnalazioni generale e diminuiscono anche i tassi di segnalazione per i singoli vaccini, fatta eccezione per il vaccino Janssen, in uso dal 22/04/2021, mentre continuano a mantenersi costanti i tassi di segnalazione delle reazioni gravi.

In particolare, rassicura il fatto che il tasso di casi fatali continua a diminuire. Dal picco di 1,23 casi su 100 mila dosi somministrate registrato ad aprile oggi siamo a un tasso di 0,75.

Più in generale, la fotografia restituita dal rapporto indica che da fine dicembre a fine luglio su un totale di quasi 66 milioni di dosi inoculate sono pervenute all’Aifa 84.322 segnalazioni di sospetti eventi avversi.

Anche in questo caso le notizie sono positive, giacché nell’87,1% dei casi le segnalazioni riguardano eventi non gravi e solo il 12,8% riconducibile alla classe di eventi definiti “gravi”.

Tra le reazioni avverse non gravi più frequenti gli italiani hanno segnalato dolore nel sito di iniezione, febbre, stanchezza e dolori muscolari. La maggior parte delle reazioni gravi sono state classificate come “altra reazione clinicamente rilevante” – principalmente si tratta di sindromi simil-influenzali con sintomatologia intensa – ma non hanno portato all’ospedalizzazione del vaccinato.

Conforta anche il fatto che alla data dell’ultima rilevazione di fine luglio la maggior parte dei casi non gravi risultavano risolti completamente o in via di miglioramento.

Interessante anche la distribuzione delle segnalazioni di eventi avversi per tipologia di vaccino somministrato, che riflette in modo abbastanza fedele il tasso di somministrazione dei singoli sieri. Il 68% delle segnalazioni infatti riguarda il vaccino Pfizer, che rappresenta il 71% delle dosi inoculate. Al secondo posto il vaccino Astrazeneca (17% delle dosi somministrate) rispetto al quale si registra il 25% delle segnalazioni. Seguono Moderna e Janssen, rispettivamente con il 6% e 1% delle segnalazioni e il 10% e 2% delle dosi.

Significativi anche i dati relativi alle cosiddette vaccinazioni eterologhe, che iniziarono dopo lo stop alla somministrazione del vaccino Astrazeneca agli under-60.

Su quasi 400 mila vaccinati che ricevettero Astrazeneca come prima dose, all’86% venne somministrato Pfizer come seconda dose mentre a un altro 17,4% Moderna. E, complessivamente, furono notificate ad Aifa 114 segnalazioni, l’83% non gravi e il 17% gravi. Percentuali molto simili a quelle relative alle vaccinazioni effettuate con lo stesso tipo di vaccino in prima e seconda dose.

Rassicuranti, anche in vista della prossima riapertura delle scuole, i dati sulla sicurezza dei vaccini per gli adolescenti (ricordiamo che ad oggi sono approvate da Aifa le vaccinazioni solo per la fascia di età 12-19 anni).

A fronte di poco meno di 2 milioni di dosi somministrate – 71% prima inoculazione e 29% seconda somministrazione – tutte del vaccino Pfizer (quello di Moderna è stato autorizzato lo scorso 28 luglio), sono state registrate 530 segnalazioni di eventi avversi tre quarti dei quali non gravi, pari a un tasso di segnalazione di 27 eventi avversi ogni 100 mila somministrazioni. Ben al di sotto dei 128 su 100.000 registrati tra gli over-19.

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