I libri venduti come ansiolitici in farmacia

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Da sempre si ritiene che il pensiero di Epicuro, il “filosofo del piacere” e dell’edonismo per eccellenza, possa funzionare da potente farmaco contro i mali dell’anima che tormentano l’uomo. Innumerevoli saggi nel corso dei secoli hanno effettivamente tentato di avvalorare, su basi dottrinali o empiriche, il nesso tra la ricerca (e il raggiungimento) quotidiano della felicità come benessere psicofisico, con la soddisfazione di piccoli ed “elementari” piaceri come leggere: non solo letture “mirate” come quelle, filosofiche di Epicuro, ma qualsiasi tipo di lettura che nutra lo spirito e aiuti a star meglio.

Raramente, nel nostro Paese almeno, si è però cercato di passare dalle parole ai fatti, proponendo in farmacia i libri alla stregua di ansiolitici, in qualche caso vendendoli con questi ultimi.

Al motto “leggi che ti passa” ci hanno provato, in piena estate, decine di farmacie italiane aderenti alla rete dell’Accademia dei Farmacisti rispolverando non a caso il pensiero “curativo” di Epicuro su come eliminare il dolore. Da una parte, spinte dalla maggiore richiesta di farmaci a base di benzodiazepine, dall’altra confortate da ricerche neuroscientifiche che dimostrano la validità delle arti, lettura inclusa, nel migliorare la salute e apportare benessere.(https://www.dors.it/documentazione/testo/202108/report2019OMSartisalute_20210727.pdf)

E così su molti banconi, da Rovereto a Palermo passando per Bologna, Viareggio e Fiumicino (solo per citare alcune città) ha fatto capolino, al prezzo simbolico di un euro, una nuova edizione della celebre “Lettera sulla felicità” in cui il filosofo declina in quattro massime chiave il cosiddetto “tetrafarmaco” per sconfiggere le grandi paure dell’uomo e superare i dolori. Una versione dell’antica epistola, accuratamente rivista e resa accessibile a tutti, che include anche un “Diario della Felicità” dove elencare quotidianamente, nell’arco di 21 giorni, la propria lista di piccoli momenti felici o di motivi per esserlo.

La singolare iniziativa, in Versilia e non solo lì, è stata accolta con curiosità e inaspettato interesse. Reazioni molto positive che ad agosto, nel pieno della stagione turistica, hanno sorpreso i due titolari della farmacia “Buon Consiglio” a tal punto da fare rimbalzare la loro incoraggiante esperienza di farmacisti-librai sulle pagine dei media locali. Toni entusiastici e buoni risultati in termini di vendite (di farmaci e di libri) anche per le altre farmacie che hanno aderito al progetto e continueranno – così annunciano – a proporre “biblioterapia”, ovvero buone letture a prezzo modico, perché si attivano economie di scala, in luoghi senza dubbio diversi dalle tradizionali librerie.

“Noi farmacisti – racconta la dottoressa Lorenza Soave titolare dell’omonima farmacia di Rovereto – ascoltiamo continuamente i nostri clienti e abbiamo una influenza positiva su di loro: l’iniziativa dei libri in farmacia è stata ovunque un grande successo”.

Cercando di capire quante farmacie e parafarmacie in Italia – delle oltre 300 che fanno parte del gruppo dell’Accademia – hanno concretamente aderito al progetto e stanno tuttora vendendo la “Lettera sulla felicità” fino a esaurimento delle scorte, troviamo conferma che l’idea di promuovere la “biblioterapia” come “medicina dell’anima” viene da più lontano: è senz’altro riconducibile agli effetti collaterali della pandemia a livello psicologico, ma anche ad una serie di avvedute strategie di marketing (suggerite dall’Accademia stessa) per incentivare le vendite ed attirare persone in farmacia a prescindere dal loro reale bisogno di farmaci.

Già nel 2020, dopo i dati preoccupanti dell’Aifa sui consumi di ansiolitici nella seconda fase pandemica – con vendite aumentate mediamente nel 2020 del 12% rispetto al 2019 e impennate di oltre il 60% in alcune Regioni (https://www.aifa.gov.it/monitoraggio-uso-farmaci-durante-epidemia-covid-19) – molte farmacie del gruppo avevano ripubblicato e distribuito, sempre a prezzo simbolico di un euro, un grande classico come «Il Piccolo Principe» di de Saint-Exupéry. Fu subito successo: 20mila copie cartacee e 200mila e-book scaricati in tutta Italia. E quindi le farmacie hanno rilanciato lo scorso aprile, in concomitanza con la Giornata mondiale del libro dell’Unesco (https://www.farmacista-vincente.it/farmacisti-per-unesco/) proponendo questa volta ‘Alice nel paese delle meraviglie’, un altro romanzo “adatto al momento difficile che stiamo vivendo”. Il virus, infatti, ha reso tutti più fragili e spaesati e allora “perché non superare le proprie paure volando con la fantasia, come ha fatto Alice nella tana del Bianconiglio?”, suggerisce un’altra farmacista di Torchiarolo (Brindisi).

L’incubo della variante Delta potrebbe avere contribuito a sostenere le vendite di ansiolitici anche durante queste vacanze estive visto che Aifa ha registrato da maggio scorso nuovi rimbalzi, seppur più moderati, delle vendite di questo tipo di medicinali. Un motivo in più, insomma, per mantenere la promessa di pubblicare e distribuire in farmacia un altro best-seller “adatto” come “Lettera sulla felicità”.

Non c’è alcun dubbio sul fatto che la lettura, soprattutto serale, riesca a conciliare il sonno, favorisca il rilassamento e, in generale, faccia bene alla salute. Ma, a scanso di equivoci, non dovrebbero esserci neppure dubbi sulla differenza terapeutica, tutt’altro che marginale, tra farmaco e libro oppure sulla differenza tra operazioni di marketing e iniziative genuinamente no-profit. Perché l’Accademia dei Farmacisti (https://www.farmacista-vincente.it/) nata nel 2017, è soprattutto una scuola per imparare a sviluppare commercialmente le farmacie che si è fatta conoscere in tutta Italia per le formazioni online su come incrementare le vendite “con semplici accorgimenti” e senza bisogno di ingenti investimenti pubblicitari.

Ben vengano, quindi, le letture che stimolano ad adottare un buon approccio filosofico alla vita (senz’altro preferibili all’imbottirsi di farmaci!) purché si sia coscienti che non sarà la biblioterapia e neppure il tetrafarmaco epicureo a curare un attacco di panico o la sindrome ansiosa.

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