Covid, le indicazioni per la riapertura delle scuole

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Distanziamento di almeno un metro fra i banchi, uso delle mascherine chirurgiche sopra i sei anni, anche da seduti, e la necessità di un frequente ricambio d’aria. E la possibilità, come ha appena ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza, di abbassare la mascherina nelle classi in cui sono tutti, ragazzi e insegnanti, sono vaccinati.

Le novità per la riapertura della scuola sono contenute nel documento strategico per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SarsCoV-2, messo a punto al piano di monitoraggio per controllare la circolazione del virus negli istituti, proprio per tutelare lo svolgimento della didattica in presenza.

“Siamo a buon punto. E l’obiettivo è arrivare entro la fine di settembre all’80% di popolazione protetta”, ha ricordato Speranza. Secondo il ministro il segnale più bello “sta arrivando dai più giovani, che hanno risposto con un numero molto significativo di vaccinazioni”. Insomma, i giovani – che poi sono anche quelli che corrono meno rischi in caso di Covid-19, hanno detto sì in massa ai vaccini, dando una bella lezione di civiltà a genitori e nonni.

Proprio la risposta dei giovani “ci offre un’arma in più per la riapertura delle scuole” in sicurezza e in presenza, ha detto Speranza.

Il documento strategico, diretto a tutte le scuole, declina le misure di prevenzione per l’imminente anno scolastico ed è stato messo a punto da Iss, ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19.

Queste misure sono state definite dagli esperti per limitare le occasioni di contagio, anche in base ai futuri scenari epidemiologici che si potrebbero configurare nel corso dell’anno scolastico. Dunque anche in zona bianca restano le raccomandazioni su distanziamento, obbligatorietà delle mascherine chirurgiche in caso di impossibilità a mantenere la distanza di almeno un metro tra i banchi e sanificazione.

Inoltre, le attività extracurriculari sono consentite in zona bianca, mentre le stesse devono essere limitate nelle Regioni gialle, arancioni o rosse.

Il documento fa anche il punto sulle evidenze scientifiche finora prodotte in Italia dalle istituzioni sanitarie che dimostrano come la trasmissione del virus fra i giovani sia legata più alla comunità che alla frequenza e alla sede scolastica. Gli studi scientifici dimostrano anche come il personale scolastico non sia risultato più a rischio di sviluppare, rispetto ad altre professioni, l’infezione da Covid-19.

Accanto al documento strategico è stato inoltre preparato, in stretta collaborazione con le Regioni e con esperti del settore, un Piano di monitoraggio della circolazione di Sars-CoV-2 destinato alla scuola primaria e secondaria di primo grado, per sorvegliare, attraverso una “rete di scuole sentinella” la diffusione del virus in ambito scolastico anche in soggetti asintomatici.

Il piano prevede test molecolari salivari condotti, su base volontaria, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio nazionale. Le “scuole sentinella” saranno indicate dalle autorità sanitarie regionali in collaborazione con gli uffici scolastici.

La campagna coinvolgerà almeno 55mila alunni ogni 15 giorni e sarà supportata dalla struttura commissariale nella sua implementazione.

La scelta dei test molecolari su campione salivare è stata effettuata “poiché questi offrono un’alta precisione del risultato e garantiscono il vantaggio della facilità della raccolta del campione”, spiega l’Iss.

In una prima fase “di avviamento” le attività di raccolta dei campioni potranno essere eseguite nella sede scolastica, con l’ausilio di personale sanitario, individuato dalle Asl competenti o dal personale della struttura commissariale.

Successivamente, la raccolta dei campioni verrà effettuata in ambito familiare rispettando le istruzioni che garantiscono la correttezza della sua esecuzione.

Il prelievo potrà essere effettuato in modo autonomo dalla famiglia e il test consegnato in punti di raccolta. Questo permette anche la possibilità di processare il campione per l’eventuale sequenziamento genomico virale.

In caso di soggetti positivi/contatti (basso o alto rischio), si seguiranno le indicazioni dei Dipartimenti di prevenzione sulla base delle procedure definite dalla rispettiva Regione/Provincia Autonoma, e del ministero della Salute.

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