Tubercolosi, Msf: Farmaci migliori inaccessibili ai bimbi

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I più nuovi (e migliori) trattamenti contro la tubercolosi sono ancora fuori portata per i pazienti pediatrici del Sud del mondo. Ad accedente i riflettori sul problema è Medici senza frontiere (Msf).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha recentemente pubblicato delle nuove linee guida che raccomandano per i pazienti pediatrici di tutte le età con tubercolosi resistente ai farmaci (DR-TB) il trattamento orale con bedaquilina, prodotta da Johnson&Johnson, e/o delamanid, prodotto da Otsuka e dal suo partner Viatris.

Secondo Msf queste raccomandazioni rischiano di rimanere lettera morta se non saranno superate le barriere per l’accesso alle formulazioni pediatriche di questi due farmaci nei Paesi severamente colpiti dalla malattia.

I farmaci per via orale semplificherebbero il trattamento della tubercolosi resistente ai farmaci nei minori e nei loro tutori, eliminando l’utilizzo di farmaci iniettabili che possono causare sordità e rendendo il regime terapeutico più breve, meno nocivo e più efficace. Msf chiede inoltre ai governi dei paesi con un alto tasso di tubercolosi di adottare tutte le misure necessarie per superare le barriere imposte dai brevetti e di permettere ai produttori di generici di realizzare questi farmaci salvavita.

L’accesso alle formulazioni pediatriche ha rappresentato una sfida nei Paesi con un alto tasso di tubercolosi sia per la lentezza dei processi, sia a causa dei prezzi elevati e della carenza di registrazione e concorrenza generica. Secondo Msf, la registrazione e la fornitura di formulazioni pediatriche non rappresentano una priorità per le case farmaceutiche, e avendo un solo produttore per un dato farmaco queste formulazioni sono spesso più costose delle versioni per adulti.

“Le linee guida aggiornate dell’Oms sono un passo importante per far sì che i minori affetti da tubercolosi resistente ai farmaci possano ricevere un trattamento esclusivamente per via orale, evitando dolorosi farmaci parenterali. Tuttavia, queste nuove linee guida rischiano di rimanere soltanto una remota realtà se non si superano le barriere per l’accesso alle formulazioni pediatriche di bedaquilina e delamanid, permettendo così di introdurre i bambini nei programmi nazionali contro la tubercolosi nei paesi severamente colpiti dalla malattia”, sottolinea Mabel Morales, coordinatrice medica di Msf in India.

“Il prezzo elevato del delamanid, pari a 1.700 dollari per ogni ciclo di trattamento, ha limitato in modo significativo l’accesso al farmaco in molti paesi. In India, i negoziati con Otsuka e Viatris non hanno condotto a risultati e i produttori si sono rifiutati di abbassare il prezzo di 942 dollari, a cui attualmente Viatris vende il farmaco in Sudafrica. Anche il prezzo delle formulazioni pediatriche di bedaquilina rimane troppo elevato. È ora di abbattere lo status quo: le case farmaceutiche Johnson&Johnson e Otsuka devono permettere il rifornimento di farmaci generici e abbassare i prezzi, in modo che nei programmi contro la tubercolosi aumenti l’uso di regimi terapeutici di tipo esclusivamente orale”.

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