Covid, scendono Rt e incidenza. Calabria resta bianca

Rt tamponi
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La frenata di Covid-19 è confermata anche dai dati del monitoraggio. L’indice Rt è ancora in calo a 0,85, contro lo 0,92 della scorsa settimana. Si tratta d uno dei dati ‘chiave’ della bozza di monitoraggio prodotta da Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero Salute, relativo alla settimana 6-12 settembre, all’esame oggi della cabina di regia.

Nel periodo 25 agosto – 7 settembre “si osserva anche una diminuzione dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 0,86 (0,82-0,90) al 7/9/2021 vs Rt = 0,90 (0,86-0,94) al 31/8/2021). La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità – si legge – va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità”.

In forte discesa anche l’incidenza, segnalata a 54 casi su 100mila abitanti. Una settimana fa – ricorda l’Adnkronos Salute – si attestava a 64 casi. Si torna a sfiorare, dunque, il valore soglia: “L’incidenza – si fa notare però nel documento – rimane al di sopra della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti”.

Anche negli ospedali la situazione migliora, con un lieve calo nell’occupazione delle terapie intensive e nei ricoveri. Il tasso di occupazione da parte dei pazienti Covid-19 nei reparti di terapia intensiva in Italia “è in lieve diminuzione al 6,1% (secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in diminuzione da 563 (7/09/2021) a 554 (14/09/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente al 7,2%”. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in diminuzione da 4.307 (7/09/2021) a 4.165 (14/09/2021).

Sono 4 le Regioni e province autonome classificate a rischio moderato: Abruzzo, Molise e le province di Trento e Bolzano. Le restanti 17 Regioni e province autonome risultano classificate a rischio basso.

Guardando però ai dati ospedalieri delle varie Regioni, la Sicilia – in giallo – ha ancora numeri oltre i limiti, ma sembrava andare verso il giallo anche la Calabria. Con il 17,4% di occupazione per i ricoveri ordinari e il 10,7% in terapia intensiva, la Regione avrebbe numeri da zona gialla. Bisogna però dire che, secondo i dati Agenas, al 16 settembre la Calabria aveva l’8% di occupazione in terapia intensiva e il 18% in area non critica. Al termine della Cabina di regia l’esito e verifica dei dati aggiornati, dei cosiddetti ‘indicatori’ decisionali, confermano la permanenza della Regione Calabria in area bianca.

Resta alto, infine, il pericolo varianti. “Una più elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità”, ricordano Iss e ministero Salute nella bozza di monitoraggio.

“La circolazione della variante Delta è prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed è associata ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale”.

Dunque, avvertono gli esperti, “è opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.

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