Se la spesa può influire su un’alimentazione sana

spesa carrello

“Fa che il cibo sia la tua medicina”, ricordava Ippocrate. E che l’alimentazione salutare sia un caposaldo irrinunciabile per mantenere il benessere, sia in termini quantitativi che qualitativi, lo dice la scienza. Molte dei malanni correlati al metabolismo, a partire dalle patologie cardiovascolari per giungere fino al diabete, vedono proprio in un’alimentazione non proprio in linea con le indicazioni della dieta mediterranea.

E poi, come se non bastasse, ciò che ingeriamo nel tempo influenza anche l’esposizione al rischio di sviluppare diverse forme di tumore.
Questo ci ricorda la scienza. Peccato però che a volte, a prescindere dalle nostre buone intenzioni, quando ci troviamo a fare la spesa veniamo trascinati in una sorta di percorso che, in qualche modo, all’interno del supermarket arriva ad influenzare le nostre scelte.

Solleticati dai colori, dalle modalità di presentazione degli alimenti, dal packaging accattivante, dagli effluvi o più semplicemente dal nostro bisogno di trarre soddisfazione dal cibo possiamo quindi lasciarci andare in scelte d’acquisto non propriamente salubri. In questo senso, a volte non siamo aiutati dalla disposizione delle vivande all’interno dei corridoi del supermercato.

Semplicemente modificando il percorso con il carrello, infatti, si potrebbe migliorare la performance “salutista” di chi fa la spesa. E non solo agendo sul fronte psicologico o della propensione all’acquisto, in cerca di offerte vantaggiose o più semplicemente di trovare una sorta di “ricompensa” psicologica alla difficoltà legate al momento che viviamo. Ma anche, e forse soprattutto, attraverso una distribuzione delle vivande disponibili per chi fa la spesa che miri anche agli aspetti salutari dei cibi, in grado di aiutarci nelle scelte. Non ci credete?

Andate a leggere la ricerca condotta all’Università di Southampton dall’equipe coordinata da Christina Vogel e Janis Baird, pubblicata su PloS Medicine. L’indagine dimostra chiaramente come si possa migliorare la tipologia di acquisti semplicemente togliendo alimenti non proprio salutari che magari stanno in bella mostra in prossimità delle casse o al termine delle corsie che ad esse si avvicinano, quindi facili da prendere in chiusura del percorso all’interno del supermercato, e inserendo frutta e verdura immediatamente all’ingresso, dando quindi un’immediata idea di freschezza e salute.

Lo studio si è svolto all’interno di alcuni supermercati di una catena islandese della grande distribuzione, valutando non solo le vendite dal punto di vista del supermercato, ma anche, ma anche ella catena Iceland Foods Ltd.

Lo studio si è svolto in una selezione di negozi islandesi in Inghilterra e ha monitorato le vendite in negozio, nonché i modelli di acquisto e dietetici di un campione di clienti abituali. Stando a quanto riporta la ricerca, le vendite di frutta e verdura sono cresciute dopo che si è dato più spazio ai vegetali freschi all’inizio del percorso e che acqua e prodotti non alimentari sono stati posti vicino alle casse.

Insomma: in chiave di salute pubblica, il pensiero al posizionamento dei cibi e degli altri prodotti nel supermercato può avere un peso. Addirittura, sempre in base a quanto emerge dalla ricerca, pare che con una “revisione” dell’architettura sulla strada del carrello si possa arrivare ad incremento di quasi 10.000 porzioni in più per verdura e frutta, con calo significativo dei dolciumi. Le scelte, sia chiaro, sono le nostre. Ma un aiutino non sarebbe male.

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