Migliorare l’accesso a dispositivi e cure, nasce Pan

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Il 40% della popolazione italiana risulta affetto da almeno una patologia cronica, con costi sanitari che ammontano attualmente a 66,7 miliardi, e proiezioni in aumento a 70,7 miliardi per il 2028.

Nonostante l’innovazione tecnologica introduca maggiore sostenibilità in termini di diagnosi, trattamento e gestione delle patologie croniche, al momento, presenta diversi ostacoli, inclusa la burocrazia e un’ottica non sempre personalizzata per l’acquisto da parte del sistema sanitario nazionale.

Migliorare l’accesso a dispositivi e servizi è l’obiettivo del Patient Access Network (Pan), promosso da Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica e in collaborazione con Salutequità.

Obiettivo di Pan è promuovere la centralità del paziente all’interno del panorama sanitario italiano, coinvolgendo le associazioni dei pazienti, le società scientifiche, le istituzioni e i privati nella discussione di tematiche e nell’identificazione di proposte per promuovere l’accesso a dispositivi medici e servizi sanitari.

L’iniziativa è sotto la direzione scientifica di Americo Cicchetti, direttore Altems. “Abbiamo voluto supportare scientificamente questa iniziativa – spiega – in quanto per poter avere un servizio sanitario nazionale che garantisca un equo accesso alle cure a tutti i pazienti e i cittadini e al contempo renda saldo la sua sostenibilità è necessario avere un cambio di logica nelle decisioni creando un ecosistema che connetta le istituzioni, le associazioni di pazienti e cittadini e le industrie”.

Il Pan sarà coordinato da Tonino Aceti, esperto in tutela dei diritti dei pazienti e politiche sanitarie e presidente dell’associazione Salutequità, che spiega: “La vera innovazione tecnologica rappresenta un’opportunità di ammodernamento del nostro Servizio Sanitario Nazionale, della sua organizzazione e di rafforzamento dei diritti dei pazienti. Eppure, si scontra con disuguaglianze nell’accesso regionali e territoriali, con criticità nella personalizzazione, con tempi lunghi e burocrazia inutile, come ad esempio i 328 giorni necessari in media, prima della pandemia, per l’aggiudicazione di gare per i dispositivi medici contro i 162 della Germania. Affrontare e superare questi problemi è un primo passo per avvicinare il Ssn ai bisogni delle persone”.

Il progetto coinvolgerà tutti gli stakeholder del panorama sanitario italiano tramite lo svolgimento di workshop mirati all’analisi di tematiche relative al tema del patient access. Il fine è quello di indirizzare istituzioni e soggetti privati verso output appropriati in termini di dotazioni infrastrutturali, definizione degli ambiti di cura e designazione di percorsi diagnostico-assistenziali per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

risultati del workshop verranno successivamente presentati e discussi durante il Forum nazionale a tema patient access, in programma nel mese di settembre 2022.

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