Realtà virtuale applicata alla chemioterapia

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L’impiego della realtà virtuale in ambito oncologico è una importante intuizione per i pazienti che vengono sottoposti ai trattamenti chemioterapici. Si è visto, infatti, che oltre ad alleviare ansia e stress, vi è una riduzione significativa delle conseguenze negative del post-trattamento, grazie a una migliore qualità del tempo destinato alla terapia e, per questo, a una maggiore predisposizione del paziente al trattamento e una migliore risposta.

L’esperienza digitale, simulata al computer, in ambiente tridimensionale o almeno parzialmente interattivo, coinvolge l’utente attraverso l’utilizzo di speciali dispositivi ottici e guanti, alleggerendo le sedute di chemioterapia: i pensieri dei malati possono rivolgersi verso un altrove piacevole e rassicurante che va oltre la malattia. L’applicazione di queste tecniche, unite ad una rinnovata sensibilità e ad un nuovo approccio alle cure, favorisce un percorso terapeutico più propositivo.

La realtà virtuale aiuta il paziente ad affrontare i pensieri negativi che sopraggiungono durante il trattamento, incidendo su una migliore gestione delle reazioni al farmaco, diminuendo la stanchezza, i dolori e l’emotività tipici dei percorsi chemioterapici.

Grazie all’impiego della tecnologia “VR bedside wellness system”, il paziente e’ immerso in un ambiente tridimensionale in grado di procurargli sensazioni piacevoli con il coinvolgimento di più sensi, dalla vista all’udito, al tatto, grazie a particolari sensori di movimento.

I risultati di questa nuova applicazione della realtà virtuale sono riportati in uno studio pubblicato su “Journal of Cellular Physiology”, coordinato da Antonio Giordano, docente di biotecnologie mediche dell’Università di Siena e direttore dello Sbarro Health Research Organization (Shro) di Philadelphia, in collaborazione con Andrea Chirico, ricercatore dell’Università Sapienza di Roma, evidenziandoo l’efficacia della realtà virtuale durante i trattamenti chemioterapici e sull’intero percorso di cure.

Lo studio, portato avanti su un campione di donne affette da tumore al seno, è frutto del lavoro di un team internazionale che mette al primo posto la qualità di vita del paziente, anche durante i momenti più complessi e stressanti della cura, inducendo risposte più positive ai farmaci e riducendone le complicanze.

I benefici dell’applicazione della realtà virtuale su pazienti oncologici sono molteplici: dalla riduzione degli effetti collaterali immediati e ritardati, al minor impatto di ansia e stress durante la degenza e le infusioni del chemioterapico.

*Antonio Giordano, fondatore e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Filadelfia e professore di Anatomia ed Istologia Patologica all’Università di Siena.

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