Tumore colon, doppio intervento a Napoli col robot

tumore colon Pascale
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Un lavoro di equipe e il ricorso alla chirurgia robotica hanno fatto la differenza per un paziente affetto da tumore del colon e metastasi al fegato.

Due equipe insieme per un intervento durato 5 ore, su un paziente complesso di 81 anni, affetto da un tumore del colon destro che ha prodotto 3 metastasi epatiche. Ora il paziente è a casa dopo appena cinque giorni dalla mega operazione. “E sta bene”, assicurano i medici del Pascale di Napoli che lo hanno operato, Paolo Delrio, Francesco Izzo, Ugo Pace e Andrea Belli.

Una diagnosi così presuppone infatti due interventi, se non in tempi diversi, almeno in due sedute diverse. Invece il paziente è stato operato, come si dice in gergo chirurgico, in un sol tempo. E’ toccato prima all’equipe di Izzo, direttore della SC di chirurgia oncologica epatobiliare dell’Istituto dei tumori di Napoli, con Andrea Belli, intervenire sull’uomo rimuovendo le tre lesioni epatiche in circa tre ore.

Il paziente è stato poi preparato per l’approccio addominale robotico, dove Paolo Delrio, direttore della Chirurgia Oncologica Colo-rettale e Ugo Pace, in due ore hanno provveduto ad asportare il colon destro ricostruendo poi la continuità intestinale.

Oltre venti le persone impegnate, tra chirurghi anestesisti infermieri, per un intervento destinato a fare scuola, dicono dal Pascale.

Il paziente, grazie alle metodiche mini-invasive e grazie ad un approccio unico che ha reso possibile entrambi gli interventi mediante gli stessi accessi addominali, ossia sono stati utilizzati solo 4 trocar per entrambe le resezioni, ha avuto una veloce ripresa post-operatoria senza complicanze ed è stato dimesso, appunto, dopo appena cinque giorni. Solitamente interventi del genere vengono trattati in due momenti: prima la resezione del tumore colico, poi l’asportazione delle metastasi epatiche. Una metodica che comporta un doppio ricovero, una doppia anestesia e soprattutto una degenza doppia.

Questo successo è stato reso possibile dall’integrazione di tutti i gruppi coinvolti dalla presa in carico del paziente da parte degli infermieri di reparto e della sala operatoria, ai radiologi che hanno permesso di effettuare una precisa diagnosi, fornendo ai chirurghi tutte le informazioni necessarie per valutare la più idonea strategia chirurgica e gli anestesisti che hanno preparato il paziente alla procedura e garantito il controllo del dolore post-operatorio.

“1+1=3 – dichiara il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – mai come in questo caso la sinergia come moltiplicatore delle competenze, il cui risultato finale è maggiore della somma dei singoli componenti. Questo è il nostro modo di intendere il nostro impegno di ogni giorno. Auguri di cuore al paziente e complimenti a tuta la squadra”.

 

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