Bezos, la ricerca dell’eterna giovinezza e il super scienziato Gsk

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In principio fu Silvio Berlusconi: come raccontava don Luigi Verzé, fondatore del San Raffaele di Milano, il suo sogno è vivere almeno 120 anni. Così il leader di Forza Italia fece sapere di investire sulla ricerca sulla longevità, e presenziò alla presentazione del progetto di un centro specializzato – il San Raffaele Quo Vadis – che sarebbe dovuto sorgere a Lavagno, in provincia di Verona. Un centro rimasto però solo sulla carta. Adesso sarebbe il turno di Jeff Bezos. Mr Amazon lo fa scommettendo una parte dei 3 miliardi di dollari appena piovuti sul  progetto dedicato alla lotta all’invecchiamento, che presto sarà guidato da Hal Barron, Chief Scientific Officer e presidente R&D di Gsk.

Se, infatti, l’investimento di Bezos fa notizia, gli addetti ai lavori hanno fatto un salto sulla sedia all’annuncio della scelta di Barron. Lo scienziato del pharma, 59 anni, andrà infatti a dirigere l’impresa della Silicon Valley Altos Labs, specializzata in tecnologia anti-invecchiamento. Barron, come confermano a Fortune Italia da GlaxoSmithKline, non lascerà il gigante farmaceutico: fino ad agosto resterà al suo posto, poi entrerà nel Cda mondiale con delega alla ricerca.

Hal Barron Courtesy of GSK
Foto Hal Barron, courtesy of GSK

La startup al centro della vicenda è stata fondata da un gruppo di miliardari a caccia del segreto dell’immortalità, fra i quali oltre a Bezos e il venture capitalist russo-israeliano Yuri Milner. Il gruppo sta finanziando la ricerca biotech, con l’obiettivo di scoprire un modo per invertire l’invecchiamento. E nella squadra ci sono già nomi di punta della ricerca e più di un premio Nobel.

Ma si che si tratta? Altos Labs è una nuova società biotech, fondata da Richard Klausner, in passato a capo del National Cancer Institute americano, “focalizzata sulla programmazione del ringiovanimento cellulare per ripristinare la salute e la resilienza delle cellule, con l’obiettivo di invertire la malattia per trasformare la medicina. Una comunità di scienziati, clinici e leader di spicco sia del mondo accademico che dell’industria lavorerà insieme per raggiungere questa missione comune”, come si legge sul sito della startup.

Insomma, l’idea è che la fonte dell’eterna giovinezza si celi nelle nostre cellule. Altos Labs avrà inizialmente sede negli Stati Uniti nella San Francisco Bay Area e a San Diego, e nel Regno Unito a Cambridge, ma intende crescere e annuncia anche importanti collaborazioni in Giappone. Barron lascerà la carica di Chief Scientific Officer ad agosto, per diventare amministratore delegato e co-presidente di Altos Labs.

L’azienda, fa sapere la stampa, ha ricevuto 3 miliardi di dollari di finanziamenti questa settimana ed è impegnata in una corsa alle assunzioni: sta reclutando scienziati in tutto il mondo per capire come invertire il processo di invecchiamento. Non solo vivere più a lungo, dunque, ma ritrovare la giovinezza e il benessere perduti. A partire dall’intuizione di un premio Nobel, il giapponese Shinya Yamanaka. 

Sono profondamente onorato di aver ricevuto questa opportunità unica nella vita di guidare un’azienda così unica con una missione trasformativa per invertire la malattia”, ha affermato Hal Barron. ”È chiaro dal lavoro di Shinya Yamanaka, e di molti altri sin dalle sue scoperte iniziali, che le cellule hanno la capacità di ringiovanire, reimpostare i loro orologi epigenetici e cancellare i danni da una miriade di fattori di stress. Queste intuizioni, combinate con importanti progressi in una serie di tecnologie trasformative, hanno ispirato Altos a reimmaginare trattamenti medici, invertendo la la malattia per pazienti di qualsiasi età”. La sfida è iniziata.

 

 

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