Covid e green pass, fra nuove truffe e multe

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I burloni (o, meglio, truffatori) da tastiera non conoscono limiti. Nemmeno quando si tratta di salute. Tanto da mandare in giro delle false e-mail firmate da un falso mittente, il “Ministero della Salute”, relative a una fantomatica sospensione del green pass.

È lo stesso ministero della Salute a segnalarlo attraverso un post sulla propria pagina Facebook. “Stanno circolando e-mail false da un mittente che si finge il ministero della Salute. Se hai ricevuto un’email con oggetto ‘Attenzione: Certificazione verde Covid-19 sospesa’, inviata da ‘ministerodellasalute.pro.it’, non proviene dal ministero della Salute, ma si tratta di un tentativo di phishing”. In altri termini una vera e propria truffa perpetrata ai danni dei destinatari.

Ma come riconoscere le comunicazioni vere da quelle false, soprattutto se ricevute da un mittente istituzionale? Innanzitutto occorre leggere il contenuto con senso critico. Che, in altri termini, significa verificare l’attendibilità dell’informazione ricevuta. Si tratta di trasformarsi, per così dire, in piccoli giornalisti che devono capire se una notizia è vera o falsa prima di comunicarla agli altri.

Verificare significa risalire alla fonte primaria della presunta informazione. In questo caso, dato che il mittente è il ministero della Salute, basta andare sul sito ufficiale e cercare se ci sono comunicazioni dirette ai cittadini che confermano quanto ricevuto. Noi lo abbiamo fatto. E abbiamo verificato che non ve ne è alcuna traccia.

Altra cosa che si può fare è verificare se l’indirizzo del mittente effettivamente coincide con quello del ministero. Noteremo subito una discrepanza lampante: la mail arriva da ‘ministerodellasalute.pro.it’, mentre il sito ufficiale del ministero della Salute è https://www.salute.gov.it/portale/home.html.

Peraltro, sul tema Covid e provvedimenti correlati come quello della Certificazione verde esiste un numero di telefono, il 1500, messo a disposizione dal ministero sin dall’inizio della pandemia. Basta chiamare per verificare se quanto ricevuto per mail corrisponde a verità o meno.

A preoccupare però non è solo la circolazione di queste false informazioni. Ma anche e soprattutto il motivo che spinge questi burloni da tastiera, che taluni chiamano ironicamente “leoni” giacché agiscono indebitamente nascondono la propria identità dietro l’anonimato concesso da Internet, a comportarsi in questo modo.

L’obiettivo sarebbe quello di cercare di sovvertire le regole che la maggior parte del Paese sta seguendo, non senza difficoltà. Continuare a seminare discordia e confusione mediatica in un contesto normativo in continuo mutamento ed evoluzione. Con la speranza – vana, dobbiamo dirlo – di destabilizzare i cittadini che stanno mantenendo dritta la barra nonostante tutto. Cittadini che hanno aderito alla campagna vaccinale come mai si era visto prima: quasi l’84% con terza dose anti-Covid già ricevuta, 90% con almeno una dose e 87,6% con doppia dose. Guardate alla realtà dei fatti, dichiarate la resa, alzate bandiera bianca. Questa volta non ce l’avete fatta.

A questi leoni da tastiera, e a coloro che ancora non hanno aderito alle prescrizioni di legge che hanno esteso l’obbligo vaccinale contro Covid-19 alle persone con più di 50 anni vogliamo ricordare anche un’altra cosa: da febbraio chi non sarà in regola rischia di incorrere in sanzioni.

In particolare da domani 1 febbraio i non vaccinati con più di 50 anni potranno essere costretti a pagare 100 euro di multa. Importo che dal 15 febbraio lieviterà a una cifra compresa tra 600 e 1500 euro se non si sarà vaccinati sul posto di lavoro. E che potrà anche raddoppiare in caso si sia recidivi e si venga scoperti una seconda volta senza certificato di avvenuta vaccinazione.

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