E’ cresciuto del 4% il fatturato Novartis nel 2021, trainato dalla solida performance di Innovative Medicines. Mentre l’utile netto è stato di 24 miliardi di dollari, con profitti quasi triplicati anche grazie ai guadagni legati allo storico addio a Roche (14,6 miliardi di dollari).
Per il 2022, quanto a fatturato e risultato operativo core il Gruppo prevede “una crescita a singola cifra media. Per il fatturato di Innovative Medicines si prevede una crescita a singola cifra media, mentre per il risultato operativo core si prevede una crescita a una cifra tra media e alta, superiore a quella del fatturato”.
Nel 2021 sono state vendute azioni al portatore Roche per 20,7 miliardi di dollari, ed è stato avviato un buyback azionario fino a 15 miliardi di dollari, in linea con le priorità di allocazione del capitale. Procede, intanto, la revisione strategica di Sandoz.
“Novartis ha realizzato un altro anno di solide performance operative – ha commentato il Ceo di Novartis, Vas Narasimhan – con una crescita a singola cifra media, un’espansione dei margini e un forte free cash flow. I nostri driver di crescita sul mercato continuano a offrire buoni risultati nelle diverse aree geografiche, sostenendo la nostra fiducia nelle prospettive di crescita a medio e lungo termine”.
“Nonostante alcune battute d’arresto della pipeline, abbiamo raggiunto importanti pietre miliari dell’innovazione, tra cui: Entresto, 177Lu-PSMA-617, iptacopan, Kisqali e Leqvio. Guardando al futuro, siamo concentrati sugli sviluppi della nostra pipeline e delle piattaforme tecnologiche chiave, che comprendono più di 20 asset con importanti potenzialità, da approvare entro il 2026. Manteniamo un equilibrio tra le nostre priorità di allocazione del capitale mentre continuiamo a investire nell’innovazione, remunerando il capitale ai nostri azionisti”.
