Oncologi e associazioni dei pazienti sottolineano da tempo l’esigenza di realizzare in Italia un ecosistema più favorevole all’innovazione farmaceutica in oncologia e più capace di garantire attenzione in tempo reale ai bisogni dei pazienti.
Un approccio multilivello, che riguarda l’intero ciclo di vita dei farmaci e delle tecnologie mediche, che garantisca accessibilità rapida e uniforme all’innovazione in oncologia. Fortune Italia ne parla con Saverio Cinieri, presidente Aiom (Associazione italiana di oncologia medica).
“La definizione di farmaco innovativo, e i lunghi percorsi per avere l’approvazione da parte dell’ente regolatorio, sono i principali problemi che interessano l’innovazione oncologica – sottolinea il presidente Aiom – Le procedure di approvazione possono essere semplificate, perché gli oncologi chiedono ad Aifa di essere ascoltati. Chi conosce il reale peso di una molecola per i pazienti sono gli oncologi medici, cioè quelli che vedono i malati, che hanno studiato i trial e magari hanno cominciato a somministrare il farmaco o in protocolli di ricerca – quindi prima della messa in commercio – o nei cosiddetti “expanded access”, cioè quegli accessi che vengono fatti per una molecola che è in via di definizione per l’ente regolatorio prima che l’ente dia una risposta definitiva”.
“Quindi – ribadisce Cinieri – gli oncologi medici chiedono ascolto. È necessario velocizzare le regole di accesso all’innovazione. La Commissione tecnico scientifica dovrebbe avere il supporto di un tavolo di oncologi clinici, che possono dare un parere clinico sull’accesso a un farmaco in maniera rapida e veloce. Se veniamo accompagnati in questo percorso dalle associazioni dei pazienti, possiamo ulteriormente accelerare i processi”, conclude Cinieri.
