Robot sanguisughe per misurare la pressione a distanza

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Movimento lento e sinuoso. Capace di spostare lentamente lungo la pelle l’animale. Chi non ricorda le immagini, da film o da quadro, della sanguisuga impiegata per i salassi? Ebbene, ora proprio sfruttando le capacità di muoversi e di “aspirare” (in questo caso si tratta di informazioni) della sanguisuga, opportunamente miniaturizzata grazie alla tecnologia, si potrà in futuro arrivare a misurare la pressione arteriosa a distanza, in luoghi irraggiungibili.

Come? Dotando un piccolo robot umanoide di dita che, proprio ispirandosi alla sanguisuga e realizzate tramite una complessa rete di “origami” che riproducono i suoi movimenti, riusciranno a rilevare semplicemente applicandosi sulla cute non solo i valori pressori, ma anche altri parametri cardiovascolari, a partire dalle onde dell’elettrocardiogramma.

A lanciare questa ipotesi di lavoro, che porta impercettibili sanguisughe elettroniche a diventare rilevatori pressori aprendo la strada all’assistenza cardiovascolare nelle aree più remote del pianeta, è un’originale ricerca apparsa su npj Flexible Electronics.

I “visionari” che propongono questa soluzione sono gli studiosi dell’Università Simon Fraser, coordinati da Woo Soo Kim. L’obiettivo finale è arrivare ad avere piccoli robot capaci di registrare la pressione arteriosa in qualsiasi condizione, semplicemente sfiorando la persona in cui deve essere fatta la rilevazione. I sensori, stampabili in tre dimensioni, si ispirano proprio alle sanguisughe e vengono posti sui polpastrelli delle dita di robot con sembianze umane, come quelli dei classici film di fantascienza.

robot sanguisughe

Dall’animale capace di succhiare il sangue, traggono spunto perché riescono ad avere una capacità adesiva grazie alla funzione aspirante. Vengono posti direttamente attraverso le dita del robot sul torace del malato, e riescono a combinare le informazioni relative non solo alla pressione ma anche all’elettrocardiogramma, consentendo quindi un monitoraggio a distanza, ed in assenza di una persona sul posto.

Con un semplice tocco di questo “amico” elettronico, capace di operare ovunque e senza necessità di un umano al suo fianco, si può quindi avere una risposta fondamentale per intervenire in caso di bisogno, attraverso la telemedicina. La pressione viene infatti registrata riproducendo la capacità di piegarsi e progredire della sanguisuga, unita all’impiego di sensori origami stampabili in 3-D. Le dita del robot, così “armate”, diventano quindi uno strumento di percezione affidabilissimo grazie ad un elettrodo a secco.

Il “modello” sanguisuga è semplice nella sua immensa complessità. Oltre alle caratteristiche di adesione, l’animale presenta la capacità di aderire posterirmente e di espandersi in caso di necessità, restringendosi in caso di bisogno. Gli origami messi a punto dagli esperti riproducono queste possibilità. I senrsori messi a punto vengono posti sul torace attraverso le mani robotiche e sono in grado di rilevare le informazioni elettrocardiografiche e la pletismografia, con analisi della pressione.

Inoltre, grazie ad algoritmi specifici, consentono di ottenere i valori sia della sistolica che della diastolica. Ci vuole ancora tempo per pensare all’applicazione pratica della tecnica, ma siamo di fronte ad un ulteriore passo avanti nella messa a punto di robot che possono aiutare il medico e il paziente.

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