Covid, contagi in calo in Italia ma Pasqua con mascherina

Covid mascherina
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La morsa di Covid-19 si sta allentando: negli ultimi 7 giorni si è registrata una lenta discesa dei contagi 
(-6,5%), con ricoveri ordinari stabili (-0,4%) e un lieve calo delle terapie intensive (-1,7%). Più netta la riduzione decessi (-11,4%).
 Ma l’avvio della vaccinazione con la quarta dose rischia di trasformarsi in un flop. Inoltre con questi numeri gli esperti di Fondazione Gimbe concordano con Walter Ricciardi: il consulente del ministro della Salute Roberto Speranza – che con il Messaggero si è detto convinto che “sarà necessaria una nuova dose di vaccino per tutti” – invita a usare le mascherine non solo al chiuso, ma “anche all’aperto negli assembramenti”.

“Alla vigilia delle festività pasquali – sottolinea il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – se da un lato tutti gli indicatori (nuovi casi, ricoveri, terapie intensive, decessi) certificano una fase di plateau, la circolazione del virus rimane ancora molto elevata: oltre 1,2 milioni di positivi, oltre 60 mila casi al giorno e un tasso di positività dei tamponi antigenici al 15,5%. Per tale ragione rimane indispensabile mantenere comportamenti prudenti, evitando assembramenti e soprattutto utilizzando le mascherine al chiuso”.

Ma vediamo i risultati dell’ultimo monitoraggio Gimbe: nella settimana 6-12 aprile rispetto alla precedente, c’è stata una diminuzione dei nuovi casi (438.751 vs 469.479) e dei decessi (929 vs 1.049). In calo anche i casi attualmente positivi (1.228.745 vs 1.274.388), le persone in isolamento domiciliare (1.218.075 vs 1.263.671), i ricoveri con sintomi (10.207 vs 10.246) e le terapie intensive (463 vs 471). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 929 (-11,4%), di cui 61 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -8 (-1,7%)
Ricoverati con sintomi: -39 (-0,4%)
Isolamento domiciliare: -45.596 (-3,6%)
Nuovi casi: 438.751 (-6,5%)
Casi attualmente positivi: -45.643 (-3,6%).

“Per la seconda settimana consecutiva – dichiara Nino Cartabellotta – si rileva una lieve riduzione dei nuovi casi settimanali (-6,5%), che si attestano a quota 438 mila con una media mobile a 7 giorni che scende intorno ai 62 mila casi: numeri condizionati da situazioni regionali e locali molto eterogenee”.

Si rileva infatti un incremento percentuale dei nuovi casi in 6 Regioni (dal +2,9% dell’Emilia-Romagna al +27,4% della Valle D’Aosta) e una riduzione in 15 (dal -0,8% della Lombardia al -20,1% della Basilicata). Rispetto alla settimana precedente, in 30 Province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, in 75 una riduzione e 2 rimangono stabili. L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 94 province, di cui 7 con oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti: Avellino (1.153), Teramo (1.108), Ascoli Piceno (1.108), Chieti (1.052), Bari (1.028), Massa Carrara (1.012) e Catanzaro (1.002).

In questo quadro sono molto importanti i dati che arrivano dalle strutture ospedaliere. “Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid rimane sostanzialmente stabile sia in terapia intensiva (-1,7%) che in area medica (-0,4%)“.

Al 12 aprile il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid non varia sostanzialmente rispetto alla settimana precedente: 15,7% in area medica e 4,9% in area critica. Ma  se 13 Regioni superano la soglia del 15% in area medica, con l’Umbria che raggiunge il 40,8%; la Sardegna supera la soglia del 10% in terapia intensiva. “Il numero degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – è in lieve calo: la media mobile a 7 giorni si attesta a 47 ingressi/die rispetto ai 50 della settimana precedente”.

Sul fronte vaccini al 13 aprile sono 6,9 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di anti-Covid, di cui 2,65 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni. Di conseguenza, calcola la Fondazione Gimbe, le persone attualmente vaccinabili sono circa 4,25 milioni, un dato che continua a non tener conto delle esenzioni di cui non si conosce il numero esatto.

Quanto alla quarta dose, il tasso di copertura nazionale è dell’8,9% con nette differenze regionali: dall’1,1% del Molise al 38,7% del Piemonte. “Dopo un mese e mezzo dal via libera per i pazienti più fragili – commenta Cartabellotta – le esigue coperture e le rilevanti differenze regionali documentano un vero e proprio flop, alimentato dal senso di diffidenza per un ulteriore richiamo. Ecco perché la somministrazione di un ulteriore richiamo alla platea recentemente allargata ad over 80, ospiti delle Rsa e persone nella fascia 60-79 anni con patologie concomitanti non può essere affidata esclusivamente all’adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva, di fatto mai attuate in maniera sistematica”.

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