Covid o allergia? I sintomi sono sempre più simili

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Tosse, starnuti, secrezione nasale. Negli ultimi mesi, milioni di persone stanno manifestando i sintomi tipici dell’allergia stagionale. E molti allergologi stanno ricordando ai loro pazienti di essere cauti prima di escludere di aver contratto o meno il virus di Covid-19. A complicare il quadro c’è un numero sempre più elevato di pollini e di nuove allergie che stanno colpendo i lavoratori da remoto.

Stacy Silvers, allergologo che vive ad Austin, ha spiegato come nel 2020 e 2021 i sintomi di Covid fossero più gravi e di conseguenza fosse più semplice capire se si trattasse di covid o allergia stagionale. Ora, con varianti meno aggressive, è più complicato ravvisare delle differenze. “Oggi con Omicron stiamo riscontrando una sintomatologia (principalmente starnuti e secrezione nasale) che associavamo alle allergie”, ha affermato. “Inoltre, con le varianti, le persone non hanno una febbre così alta, cosa che rappresentava un fattore distintivo”.

La febbre è un elemento cruciale che aiuta ad escludere l’allergia, anche se può manifestarsi anche in caso di sinusiti. Sia la Covid che le allergie possono causare tosse, difficoltà respiratorire, secrezione nasale, perdita dell’olfatto o del gusto. Ma solo Covid può causare una febbre, dolori muscolari e respiro affannoso. C’è solo un sintomo con cui soltanto le allergie si presentano: prurito o lacrimazione degli occhi. Per aiutare ad operare una distinzione, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) americani hanno condiviso un grafico che illustra i sintomi di Covid e allergid ed evidenzia quelli in comune.

 

 

“Le persone non possono distinguere i sintomi di Covid da quelli dell’allergia in autonomia” ha dichiarato Michael Blaivas, direttore sanitario di Anavasi Diagnostics. “C’è una sovrapposizione troppo ampia tra i sintomi dell’allergia e le attuali manifestazioni di Covid”. Certamente poi c’è la possibilità di una tempesta perfetta quando allergie e Covid si manifestano allo stesso tempo. In situazioni dove non è chiaro quale condizione stia causando i vostri sintomi, gli allergologi suggeriscono di effettuare un test, lo strumento più affidabile per avere una risposta definitiva.

Un’allergia stagionale peggiore del solito

“In generale, la quantità di polline nell’aria sta aumentando. Molti studi affermano che questo sia dovuto al cambiamento climatico” sostiene Silvers. “A causa di una maggiore quantità di CO2 e di una temperatura più alta, le piante tendono ad impollinare di più e più a lungo”. Il dottor Leonard Bielory – professore di medicina, allergologia, immunologia e oftalmologia presso la Scuola di medicina del Meridiano di Hackensack – è stato coautore di uno studio che ha comparato i trend di impollinazione dal 1990 al 2018 e ha dimostrato un incremento nella concentrazione di polline ed un prolungamento delle stagioni dei pollini, a causa del cambiamento climatico antropogenico.

L’allergia stagionale è caratterizzata dall’impollinazione di alberi e graminacee; può insorgere all’inizio della primavera – a marzo – e può persistere fino all’autunno. Quest’anno in particolare sarà drammatico per molte regioni.

Un incremento degli allergeni in casa

Inoltre, molte persone che hanno iniziato a lavorare da remoto nel 2020 hanno sviluppato nuove allergie ai propri ambienti domestici. Migliaia di persone hanno adottato animali, introducendo nuovi allergeni nelle proprie case. Per alcuni, i sintomi delle allergie agli animali non si manifestano immediatamente. Silvers ritiene infatti che l’insorgenza dei sintomi si possa verificare ben dopo che l’animale domestico sia diventato parte della famiglia.

“È orribile fare quel tipo di diagnosi perché le persone sono estremamente affezionate ai loro animali e l’idea di doverli separare è struggente” ha dichiarato. In quelle situazioni, solitamente, è utile somministrare medicinali ai pazienti e suggerire un percorso come quello dell’immunoterapia. Indossare una mascherina può prevenire i sintomi di Covid e dell’allergia, come spiegato da Bielory.

Molti dei pazienti di Silvers sono stati diligenti nell’utilizzo delle mascherine N95 e hanno avuto allergie stagionali più lievi. Se siete preoccupati per altri allergeni nella vostra casa, è raccomandato l’utilizzo di coprimaterassi per ridurre gli acari della polvere nella vostra biancheria da letto. Per quanto riguarda i farmaci da banco, gli steroidi intranasali sono la soluzione migliore, ha dichiarato il dottor Silvers. Se non dovessero funzionare, l’immunoterapia potrebbe essere un’alternativa. Naturalmente, per evitare che allergeni esterni entrino in casa, tenete le finestre e le porte chiuse.

L’articolo originale è su Fortune.com.

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