Il dottor Tedros confermato all’Oms, le sfide del secondo mandato

Dr Tedros
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Dopo oltre due anni di pandemia da Covid-19 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha scelto di riconfermare Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il Dg è infatti stato rieletto, non proprio a sorpresa, durante la 75.esima Assemblea mondiale della sanità a Ginevra. Il dottor Tedros – nato ad Asmara (Eritrea), laureto in biologia, con un Master in Immunologia delle Malattie infettive, e un dottorato di ricerca in Filosofia – era stato eletto per la prima nel 2017 ed era l’unico candidato. Rimarrà in carica per altri 5 anni e il suo nuovo mandato inizierà il 16 agosto.

Incassando un lungo applauso, il dottor Tedros – come lo chiamano amici e collaboratori – si è detto “grato e onorato di essere eletto per servire nel secondo mandato come Dg. Sono profondamente grato per la fiducia e la fiducia degli Stati membri. Ringrazio tutti gli operatori sanitari e i miei colleghi dell’Oms nel mondo e non vedo l’ora di continuare il nostro viaggio insieme”.

Dg Oms Tedros
Il direttore generale Oms Dr Tedros Adhanmon Ghebreyesus alla 75th World Health Assembly on 24 May 2022.

Un viaggio che sarà denso di sfide: dalla pandemia da Covid-19, che in queste settimane sembra aver allentato la presa anche in Italia, ma che ancora non è finita, alla guerra in Ucraina, dalla ‘crisi’ legata al vaiolo delle scimmie, fino alle epatiti di eziologia ignota nei bambini, passando per la peste suina (che minaccia allevamenti ed economia in diversi Paesi). Ma non solo.

Se nel suo primo mandato il Dg ha dovuto gestire la crisi con gli Stati Uniti guidati da Donald Trump, il finanziamento dell’Oms è rimasto sempre un tema caldo. Ebbene, proprio nel corso dell’Assemblea a Ginevra gli Stati membri hanno convenuto di adottare una decisione fondamentale per migliorare il modello di finanziamento dell’Oms.

Una decisione che adotta, integralmente, le raccomandazioni del gruppo di lavoro sul finanziamento sostenibile dell’Oms, istituito nel gennaio 2021 e presieduto dal tedesco Björn Kümmel. In una delle raccomandazioni chiave nel rapporto del gruppo, gli Stati membri dovevano puntare a un aumento graduale dei loro contributi (quote associative), fino a rappresentare il 50% del bilancio base dell’Oms entro il 2030-2031, al più tardi. Nell’ultimo biennio 2020-2021, questi contributi hanno rappresentato solo il 16% del budget approvato.

L’attuale modello di finanziamento dell’Oms è stato identificato da molti esperti come un rischio per l’integrità e l’indipendenza del lavoro dell’Agenzia delle Nazioni Unite. L’eccessivo affidamento dell’Oms sui contributi volontari, con un’ampia quota destinata a specifiche aree di lavoro, si traduce infatti in un continuo disallineamento tra le priorità organizzative e la capacità di finanziarle. Le raccomandazioni di Ginevra sono concepite proprio per affrontare queste criticità. Senza perdere troppo tempo: è previsto che l’aumento graduale dei contributi inizi con il budget 2024-25 dell’Oms.

Un cammino che si tradurrebbe per l’Oms, entro il 2028-2029, a veder aumentare di circa 600 milioni di dollari l’anno il budget che proviene dalle fonti più sostenibili e prevedibili.

“Questa decisione affronta direttamente una sfida decennale che l’Oms ha affrontato in merito a finanziamenti prevedibili, flessibili e sostenibili. Il raggiungimento dell’obiettivo concordato oggi – ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus – significherà che i nostri Stati membri stanno autorizzando l’Oms a soddisfare le loro aspettative e adempiere davvero al nostro mandato di autorità sanitaria globale leader nel mondo”. Giunta nel giorno della rielezione, questa decisione “dà a tutti noi dell’Oms una rinnovata fiducia nell’affrontare il futuro”, ha concluso il Dg.

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