Covid in Italia, ipotesi ‘liberi tutti’ mentre risalgono incidenza ed Rt

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E’ giunta inaspettata questa nuova ondata anomala di casi Covid: complici le nuove sottovarianti di Omicron in contagi sono infatti in risalita, e questa settima cresce anche l’indice di contagiosità Rt. I dati principali del monitoraggio della Cabina di Regia non sorprendono più di tanto, ma arrivano nel momento in cui si discute dell’ipotesi ‘liberi tutti’. A lanciare il sasso è stato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

“Credo siamo molto vicini al traguardo” di eliminare l’obbligo di isolamento domiciliare dei positivi a Covid, “del resto l’obiettivo, come abbiamo sempre detto, è quello della convivenza con il virus e se parliamo di convivenza non possiamo non rimuovere” anche questa misura. “Nelle prossime settimane confido si arrivi a questa scelta che sarebbe un ulteriore passo verso la normalità. Credo che ci siano i giorni contati anche per questo provvedimento”, ha detto Costa ai microfoni di ‘Radio Anch’io’ su Rai Radio1.

Una possibilità respinta al mittente dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Filippo Anelli: “Manderemmo in giro un malato di morbillo a diffondere la malattia? No. E lo stesso dobbiamo fare con Covid, per solidarietà ai soggetti più fragili per i quali la malattia può avere esiti gravi. Non dobbiamo sovraccaricare gli ospedali. I contagi sono in risalita – argomenta Anelli – i ricoveri ospedalieri sono in leggero aumento, abbiamo ancora quasi 400 morti a settimana: il consiglio è quello di riflettere, perché non ci sono le condizioni per eliminare l’isolamento domiciliare per i positivi. Tutti i medici – aggiunge Anelli – conoscono le procedure per evitare il diffondersi di malattie altamente contagiose: fidiamoci dei medici”.

Diversa l’opinione di Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma. Lo stop all’isolamento domiciliare “penso sia una decisione che può essere presa – ha detto all’Ansa – ciò tenuto anche conto che la malattia, allo stato attuale e non nella forma grave, è simile ad altre malattie respiratorie. Bisogna insomma convivere col virus. Ciò ovviamente – precisa – non significa però non tenere gli occhi aperti e non tornare sui propri passi se necessario”.

Se l’ondata estiva non sta pesando sugli ospedali, le cose potrebbero cambiare in autunno. “Dobbiamo stare attenti – è infatti intervenuto il consigliere del ministro Speranza Walter Ricciardi su Rai Radio1 – perché questo virus cerca di eludere quelle che sono le nostre capacità di protezione. Questa variante purtroppo è contagiosissima. Bisogna essere non preoccupati ma in allerta soprattutto in autunno perché, in questo momento, di fatto c’è un arresto delle vaccinazioni”. Per Ricciardi “non ci sarà come nella prima ondata o nella seconda ondata una grandissima pressione sugli ospedali, però purtroppo ci saranno tante persone a rischio, se sono fragili e se non si vaccinano”.

Il tema è comunque sul tavolo. E “il governo farà le valutazioni e prenderà poi le decisioni che ritiene più opportune. È chiaro che se circolano liberamente soggetti infetti poi è ovvio che possono contribuire significativamente alla curva dei contagi”, dice all’Adnkronos Salute il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli a Milano, a margine di un meeting all’Istituto nazionale tumori (Int) sulla svolta delle Car-T. “È chiaro che i soggetti che sono infetti possono contagiare”.

Allora vediamo gli ultimi dati Covid diffusi dall’Istituto superiore di sanità: sale in Italia l’incidenza settimanale a livello nazionale: 310 ogni 100.000 abitanti (10-16/06) contro i 222 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente.

Nel periodo 25 maggio – 7 giugno 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,83 (range 0,73–1,18), in aumento rispetto alla settimana precedente quando era a 0,75, con un range che supera la soglia epidemica. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in aumento, con un intervallo che raggiunge la soglia epidemica: Rt=0,95 (0,91-1) al 07 giugno contro un Rt=0,80 al 31 maggio.

Buone, come anticipato, le notizie che arrivano dagli ospedali: il tasso di occupazione Covid in terapia intensiva scende al 1,9% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 giugno) contro il 2,0% (9 giugno). Lievissima salita per il tasso di occupazione in aree mediche: 6,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 giugno) contro 6,6% (9 giugno).

Quanto all’individuazione dei contagi, la percentuale dei casi Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (10% vs 10% la scorsa settimana), mentre salgono quelli rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% contro 42%), e diminuiscono i pazienti diagnosticati attraverso attività di screening (47% contro 49%).

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