Puntiamo sulla salute delle donne, la strategia di Kevin Ali (Organon)/VIDEO

Kevin Ali
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Una presenza in 140 Paesi, 6 siti produttivi, 9.500 dipendenti e 7,5 miliardi di fatturato, di cui il 75% generato al di fuori dagli Stati Uniti. Organon, azienda ‘rosa’ nata dallo spin-off di Merck & Co (MSD in Italia) compie un anno, e procede con sempre maggior convinzione nel suo percorso dedicato alla salute della donna a 360 gradi, con due parole chiave: “Affidabilità e crescita”. Parola di Kevin Ali, Ceo e componente del Board di Organon, che con Fortune Italia traccia il bilancio del primo anno della compagnia della quale è stato – anche – “il primo dipendente”.

È passato un anno dal lancio di Organon, può dirci di più su questo primo anno e su cosa avete realizzato finora?

“E’ stato un anno molto impegnativo ed eccezionale, per due ragioni: eravamo uno spin off da 6,5 mld di dollari quando siamo nati. Si è trattato di un’operazione complessa e dovevamo essere certi che questa nuova azienda fosse in grado di rispondere alle aspettative di investitori e analisti: dovevamo garantire risultati. E ci siamo riusciti. Inoltre come azienda volevamo essere leader soprattutto nella salute riproduttiva della donna. A tale riguardo ci siamo focalizzati su 6 aree: salute riproduttiva, con una offerta di soluzioni nella contraccezione, fertilità e menopausa, emorragia post-partum, endometriosi (con un nuovo prodotto che entrerà nella pratica clinica), sindrome dell’ovaio policistico, vaginosi batterica, e parto pretermine. Pensiamo solo al fatto che un milione di bambini nel mondo muore per complicanze legate a questo fenomeno. Insomma, siamo passati da due a ben sei diverse aree di competenza. Con un obiettivo: rispondere alle reali esigenze delle donne.

Perché aiutare le donne e la loro salute è così importante?

Esistono importanti gap relativi all’offerta di trattamenti per la salute delle donne. A questo settore è stata destinata una quantità insufficiente di fondi: solo il 4% dei finanziamenti dell’industria farmaceutica è destinato alla salutefemminile. Abbiamo visto che si tratta di un settore ancora poco sviluppato, ma anche che esistevano piccole aziende impegnate in questo senso, e per noi è importante unirci ai loro sforzi per sviluppare assieme delle soluzioni davvero utili.

Come l’Italia sta affrontando la salute delle donne?

Ogni Paese ha le sue peculiarità e deve fronteggiare sfide diverse. In particolare, per l’Italia un tema chiave è quello della natalità: perché ci sia un equilibrio generazionale occorre una media di 2,1 figli per donna, mentre in Italia la media è intorno a 1,25 figli per donna. Questo nel lungo termine potrebbe avere conseguenze devastanti, dunque occorre agire quanto prima. C’è poi il tema della contraccezione: una gravidanza su quattro non è pianificata. E se per alcune coppie questa comunque può essere una cosa positiva, per altre può essere devastante. Ecco perché occorrono impegno ed educazione. Stiamo lavorando con altri partner per capire di cosa c’è bisogno. Stiamo cercando soluzioni che possano portare beneficio non solo ai cittadini italiani, ma in tutto il mondo.

La salute umana è strettamente legata a quella dell’ambiente. Ha recentemente lanciato un Bilancio di Sostenibilità e una Strategia ESG, può condividere con noi di più a riguardo?

L’acronimo sta per ambiente, sociale e governance: si tratta di un approccio che negli Usa è sempre più importante. Per quanto riguarda l‘ambiente ci siamo dati come obiettivo quello delle emissioni zero. Per il sociale, il nostro super potere, la priorità è generare valore etico e sostenibile per la società. Il 50% dei contraccettivi da noi prodotti viene venduto alla popolazione dei Paesi a medio e basso reddito quasi a prezzo di costo, per contrastare il fenomeno delle gravidanze non pianificate ed evitare 120 mln di gravidanze non desiderate nel mondo da qui al 2030. Quanto alla governance, il 70% dei membri del nostro consiglio di amministrazione è donna e il 50% è rappresentato da persone che non sono originarie degli Stati Uniti. L’obiettivo è assicurare al Cda una forte componente internazionale e far sì che vi sia un equilibrio nell’indirizzo e nella gestione dell’azienda.

Quali sono le azioni concrete che Organon sta intraprendendo, in particolare in Italia?

Stiamo investendo in un partenariato di tipo pubblico-privato a Napoli. L’idea è far leva sulla  formazione dei ragazzi e delle ragazze, in particolare delle scuole superiori e nelle università, per accrescere la consapevolezza sulla pianificazione familiare e i metodi contraccettivi. Negli Usa il 45% delle gravidanze non è pianificato, e il 40% di queste è avvenuto nonostante l’uso di un metodo contraccettivo. Questo ci dice che a volte c’è un utilizzo erroneo di questi sistemi contraccettivi. C’è un gap di conoscenza, e quello che stiamo portando avanti a Napoli è uno studio pilota.

Prima ci ha parlato di analisti e investitori. Organon è una multinazionale quotata al NYSE, come vi guarda il mercato e quali sono i piani per migliorare la percezione degli analisti?

Occorre del tempo per costruire reputazione e credibilità. Gli analisti e gli investitori guardano a due cose: affidabilità e crescita. Dobbiamo assicurare una crescita credibile e dar loro motivazioni per pensare che cresceremo in futuro. Noi in questo momento stiamo sviluppando nuovi prodotti e investito risorse, convinti che con il tempo questo porterà alla crescita. Anche gli accordi nelle sei aree di cui ho parlato puntano a dimostrare che vale la pena investire in questa azienda. La nostra è una causa nobile, ma al di là di tutto questo vogliamo dimostrare che la nostra sarà anche un’azienda di successo. 

Quali sono le future aree di interesse di Organon per il miglioramento della salute delle donne?

Nel corso dell’ultimo anno abbiamo realizzato investimenti che ci hanno portato a sviluppare una serie di prodotti in diverse aree. Ora ci stiamo concentrando sugli approcci non ormonali, non solo per la contraccezione, ma anche nel trattamento dei disturbi legati alla menopausa. L’idea è quella di trovare e sviluppare una serie di soluzioni in grado di rispondere ai reali bisogni di salute delle donne nelle diverse fasi della vita.

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