Covid, il nodo delle nuove regole sull’isolamento

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Mentre l’ultimo bollettino Covid segnala 67.817 nuovi casi e 79 morti in Italia, la buona notizia è che dovremmo essere ormai giunti al picco di questa inattesa ondata estiva. Ma intanto tiene banco il dibattito sulle nuove regole sull’isolamento. La questione infiamma specialisti e italiani, insieme a quella delle nuove caratteristiche di Omicron 5. Ma cosa sta succedendo?

Se oggi il virus incontra una popolazione immunizzata o guarita, molto spesso le infezioni sono asintomatiche o con pochissimi sintomi. Risultato? Non occorrono più, come un tempo, 15 giorni per negativizzarsi, ma – dal momento che spesso il contagio si scopre anche ‘per caso’ – a volte la positività dura un pugno di giorni. Allo stesso tempo, considerata l’alta diffusione di Covid-19, il rischio è quello di un impatto su servizi (ed economia).

Un pericolo attuale, messo in luce da albergatori e ristoratori alle prese con numerose disdette, ma che si riproporrà in autunno-inverno. Così le Regioni chiedono al ministero alla Salute di ‘liberare’ dall’isolamento chi non ha più sintomi e risulta negativo al tampone anche prima dei 7 giorni attualmente necessari. E questo per consentire una ripresa della vita sociale e del lavoro a soggetti che, lo ricordiamo, non sono più positivi.

Il ministero, per il momento, attende. “Nessun cambiamento in vista in merito all’isolamento – fanno sapere da Lungotevere Ripa – Come sempre, si verificherà andamento epidemiologico e ci sarà confronto con Regioni”. Che premono per una revisione.

Ma a pensare che sia arrivato il momento per rivedere le regole sull’isolamento è anche Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.

“Dobbiamo pensare a un futuro con nuove regole. Se tutto rimane con la contagiosità di Omicron 5 – e il primi dati ci dicono che Centaurus ne ha una analoga – i sintomi dopo una media di 5-8 giorni non ci sono più. Certo, se ci fossero studi che ci dicessero che la contagiosità dopo tot giorni non c’è più, perché la carica virale è talmente esigua da non consentirlo, sarebbe il top”, dice a Fortune Italia Ciccozzi.

“Ma studi di questo genere ancora non ciò sono. Però c’è il buonsenso. Ecco perché io dico che in ottica futura le regole vanno cambiate: dobbiamo studiare e capire meglio come accorciare la quarantena. Però se c’è il tampone negativo, credo si debba poter uscire”. 

Bisogna anche dire “che ci sono molti positivi al tampone molecolare senza sintomi, che lo sono perché questo esame riesce a cogliere anche particelle di Rna virale che sono rimaste ‘intrappolate’ nelle mucose. Ma si tratta di pezzetti non infettanti. Quindi – sintetizza Ciccozzi – penso che dobbiamo lavorare per andare in questa direzione. Anche perché le cose sono cambiate: il virus sta diventando endemico e c’è il vaccino”.

Se invece dopo otto giorni si è asintomatici ma ancora positivi a Covid? Per Ciccozzi “ancora una volta dovrebbe guidarci il buonsenso. L’ideale sarebbe muoversi con cautela, indossando sempre la mascherina Ffp2, in attesa della negativizzazione”, conclude.

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