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Specchio delle mie brame, profumi e prodotti di bellezza sono tornati ad essere i più richiesti ‘del reame’.  Cresce infatti l’export, ma anche il mercato interno, in quello che si prospetta (nonostante guerra, pandemia e crisi dell’energia) come l’anno della rivincita per la cosmetica italiana. Una reazione ai primi tempi della pandemia, quando lockdown e mascherine hanno impattato anche su questo settore.

E forse non è un caso se, con il ritorno dei volti scoperti, in Italia sia cresciuta in particolare l’area dei prodotti per il viso, con una quota superiore al 17% sul mercato interno e un valore di oltre 1,5 miliardi di euro nel 2021. Se poi la pandemia ha fatto volare le vendite online, dopo la stagione del vaccini in molti hanno riscoperto il piacere di recarsi nei negozi e di provare profumi e cosmetici.

Ma facciamo parlare i numeri: se il 2021 è stato un anno positivo, la proiezione per il 2022 indica per la cosmetica tricolore un fatturato da 12,1 mld di euro, con un +2,7% rispetto all’anno precedente, che nel 2023 saliranno a 12,5 mld (+3,3%). 

La ‘fotografia’ del pianeta bellezza arriva dal Rapporto annuale di Cosmetica Italia. “La precedente edizione del Rapporto annuale ha raccontato le ripercussioni della pandemia sul settore cosmetico – ha commentato Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia – Quest’anno le analisi evidenziano la pronta crescita sia dell’industria che del mercato cosmetico con andamenti in ripresa o addirittura in recupero rispetto al 2020. Un’ulteriore dimostrazione di come il settore sappia reagire e adeguarsi alle mutate realtà di acquisto, anche in misura maggiore rispetto ad altri comparti”.

Ma vediamo nei dettagli come emerge dal Rapporto Annuale elaborato dal Centro Studi di Cosmetica Italia, giunto alla sua 54a edizione. Nel 2021 il valore della produzione ha superato gli 11,8 miliardi, in crescita di quasi dieci punti percentuali rispetto al 2020. L’export, che rappresenta il 41% della produzione, ha registrato un valore superiore ai 4,8 miliardi di euro (quasi +14% sul 2020) recuperando livelli di competitività; la bilancia commerciale, in crescita, ha oltrepassato i 2,7 miliardi di euro.

Ottimi segnali anche dal mercato interno che, in recupero dell’8,8% rispetto all’anno precedente, nel 2021 ha superato i 10,6 miliardi di euro. Secondo il report la pandemia abbia accelerato la contaminazione tra canali classici e nuove forme distributive: l’e-commerce è sempre più integrato nei canali tradizionali, con un rimbalzo tra online e punto vendita fisico che alimenta reciprocamente gli atti di acquisto.

Aall’interno dei canali tradizionali, dopo la performance record dei prodotti per il viso, figurano quelli per il corpo (15,7% dei consumi per un valore che si avvicina a 1,4 miliardi di euro) e in terza posizione la profumeria alcolica (12,5% dei consumi per un valore prossimo 1,1 miliardi di euro) che addirittura cresce del 22% rispetto al 2020.

Cresce, inoltre, il settore dei cosmetici naturali e green, indice di una maggiore attenzione per l’ambiente. Il valore degli acquisti generati dai prodotti naturali, bio o sostenibili è stato pari al 25% del totale mercato cosmetico in Italia a fine 2021 (10.640 milioni di euro).

Certo, anche il settore si trova a fare i conti con la crisi delle materie prime e dell’energia, che ha inciso sui costi. “Pur nell’incertezza dell’attuale scenario, le industrie cosmetiche rinnovano la propria competitività grazie all’innovazione, a un’attenta dinamica di servizio e al costante studio dei trend e delle modalità di consumo. Questi elementi ci consentono di delineare nel corso del 2022 un recupero dei valori pre-crisi – ha sottolineato Gian Andrea Positano, responsabile Centro Studi Cosmetica Italia – La capacità di interpretazione dei fenomeni in atto nel mercato da parte delle aziende cosmetiche si riflette anche nella gestione dei rincari che stanno interessando energia, materie prime, servizi logistici: dalle nostre analisi sull’ultimo semestre emerge come questi costi siano stati assorbiti dalle imprese stesse, evitando quindi di riversarli sul consumatore”.

Ma cosa accadrà nei prossimi mesi? “Come in tutti i momenti di crisi, la grande distribuzione tenderà a mantenere un andamento delle vendite positivo. Occorre però considerare che oggi il 96% degli italiani prevede delle revisioni di spesa per il futuro. Questo comporta che assisteremo a dei cambiamenti nel mix di prodotti acquistati e variazioni nel canale di scelta – spiega Alessandra Coletta, NielsenIQ – una strategia attuata dal consumatore stesso per contrastare l’aumento inflattivo. Nell’ambito del cura persona stiamo registrando un generale trend positivo, favorito da un aumento dei prezzi contenuto e dal recupero in molte categorie dei livelli pre-Covid”.

Nel primo semestre 2022, inoltre, il beauty prestige (i prodotti di lusso) ha recuperato i livelli pre-pandemici in molti Paesi, soprattutto grazie alle fragranze, ma il contesto macroeconomico e la spinta inflattiva potrebbero impattare sulla seconda parte dell’anno rallentando la ripresa.

Quanto alle modalità di acquisto, per Giacomo Fusina di Human Highway “con la pandemia sono aumentate sia l’offerta che la platea di soggetti che acquistano online non solo servizi ma anche prodotti; addirittura, in alcuni casi l’e-commerce è il canale più immediato, se non l’unico, per ottenere rapidamente un certo bene. Per il settore cosmetico le vendite online sono un fenomeno relativamente nuovo: siamo in una fase in cui le aziende possono ancora raggiungere nuovi acquirenti che successivamente diventeranno una customer base stabile. Si tratta inoltre di un settore dove non è predominante il peso dei grandi player, a favore quindi degli e-retailer tradizionali. Questi elementi fanno sì che per la cosmesi si possa delineare un modello ibrido vincente”.

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