Mal di testa da smart working, come evitarlo

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Secondo una ricerca pubblicata sul ‘Journal of Headache and Pain’, circa il 16% della popolazione mondiale ha mal di testa ogni giorno. I neurologi ipotizzano che il numero di persone che soffrono di mal di testa sia aumentato a causa dello stress e dei cambiamenti nello stile di vita a seguito dello smart working, divenuto più frequente nel tempo.

“Molti pazienti che uscivano di casa per andare a lavorare, ora lavorano da casa”, dice Britany Klenofsky, assistente professore di neurologia presso il Center for Headache and Pain Medicine del Mount Sinai. “La mancata distinzione tra lavoro e casa ha colpito le persone in più di un modo”.

Gli esperti hanno definito alcune linee-guida per ridurre le possibilità di sviluppare mal di testa nel bel mezzo di una giornata lavorativa intensa. Eccole:

Concentrarsi sul collo

Fissare lo schermo di un computer o di un telefono per un periodo prolungato è un’abitudine comune nella cultura del lavoro da casa. Quando la testa è inclinata verso il basso, però, si crea una tensione che colpisce i muscoli del collo e della mascella e può provocare dolore, spiegano gli esperti.

“Se riesci a ridurre al minimo lo sforzo nella parte superiore del collo, diminuisci significativamente la probabilità di avere un mal di testa”, afferma Helen Tufui, fondatrice della Headache Clinic in Nuova Zelanda.

Sedersi con una postura corretta

Tufui sostiene l’importanza di monitorare la propria postura. L’obiettivo è quello di mantenere una colonna vertebrale neutra con un leggero arco nella parte bassa della schiena. Posizionare un asciugamano dietro la schiena – oltre a investire in una sedia da scrivania ergonomica o in un supporto per laptop – può anche aiutare le persone a sedersi con una postura lineare e dritta.

Cambiare postura può sembrare scomodo in un primo momento, ma Tufui lo paragona ad un allenamento: è normale che i muscoli della schiena facciano un po’ male all’inizio, ma è un segno che stanno lavorando per mantenerti in posizione verticale e migliorare la tua postura in futuro.

Fai delle pause in piedi

Gli esperti suggeriscono di fare pause periodiche per alzarsi e camminare, anche se solo intorno alla tua postazione di lavoro. Questo può aiutare ad alleviare lo stress alla schiena e al collo e a concedere agli occhi e al cervello una pausa dallo schermo.

“Inizia alzandoti dopo poche ore, poi fallo ogni ora”, dice Klenofsky. “Diventerà un’abitudine.”

Mantenere una routine corretta anche nel riposo

Il sonno gioca un ruolo chiave nella salute del cervello e, quindi, da questo può dipendere la probabilità di sviluppare mal di testa.

Klenofsky consiglia di andare a letto e svegliarsi ogni giorno alla stessa ora. Anche dormire di più nei fine settimana e alzarsi prima nei giorni feriali può interrompere i cicli del sonno e contribuire allo sviluppo del mal di testa.

“È molto importante mantenere un rigoroso programma di risposo”, sostiene Klenofsky. “All’inizio della pandemia, avevo molti pazienti che soffrivano di mal di testa. Ci siamo resi conto del fatto che, a causa di quel cambiamento, non stavano più andando presto a lavorare”.

Secondo Tufui, l’igiene del sonno è la chiave. Viene raccomandato di “avere una buona routine alla fine della giornata in cui fai la stessa cosa, che assicura che quando è ora di dormire, il tuo corpo sa cosa fare”.

Mangiare regolarmente e idratarsi

“Il cervello emicranico diventa irritabile”, dice Klenofsky. Se non riesci a sfuggire alle chiamate back-to-back per il pranzo, gli esperti suggeriscono di mangiare piccoli snack durante il giorno.

Klenofsky raccomanda snack ad alto contenuto proteico, come uova sode o una manciata di noci.

Inoltre, è facile dimenticare di idratarsi quando si lavora da casa, mentre bere molta acqua aiuterà a prevenire il mal di testa. Gli esperti consigliano da sei a otto bicchieri al giorno per la maggior parte degli adulti.

Tener conto dei propri mal di testa

I neurologi suggeriscono di tenere traccia di quando hai mal di testa, questo infatti può aiutare a individuare quali fattori di stile di vita, tra cui sonno, esercizio fisico e alimentazione, potrebbero avere un ruolo nel problema.

L’articolo originale è su Fortune.com

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