Infarto e ictus, poco sale in meno al dì per ridurre i rischi

donna che cucina e mette il sale
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Se a Mary Poppins basta un poco di zucchero per mandare giù la pillola, è sufficiente eliminare ogni giorno appena un grammo di sale per ridurre il rischio di infarto e ictus. Non sembra un’impresa titanica, ma a giocare contro questa misura di prevenzione cardiovascolare concorrono le abitudini alimentari degli italiani.

Pane, pizza, sughi, insaccati e acciughe: nel nostro Paese il consumo giornaliero di sale è quasi il doppio rispetto a quello raccomandato dalle linee guida della Società Europea di Cardiologia: in media 9,5 grammi al giorno rispetto ai 5 consigliati. “Ma basta anche un solo grammo di sale in meno al giorno per trarre grandi benefici e salvaguardare la salute del cuore”, assicura Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (Sic), all’apertura del congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc), in corso a Barcellona fino al 29 agosto.

La conferma arriva da uno studio pubblicato su ‘BMJ Nutrition Prevention & Health’ e condotto in Cina da un gruppo di ricercatori della Queen Mary University of London: anche una piccola riduzione nel consumo di sale può aiutare a prevenire malattie cardiache e ictus. Un beneficio prezioso, considerato che ogni anno in Italia si registrano circa 150mila infarti e più di 1,5 milioni di ospedalizzazioni dovute a scompenso cardiaco.

Ma allora meglio piatti insipidi? “Il sale è una parte importante della nostra dieta”, spiega Indolfi. “Questo minerale si trova naturalmente in alcuni alimenti e in grandi quantità nei cibi trasformati. La sua assunzione – aggiunge – è importante per molte ragioni, incluso il fatto che aiuta a bilanciare i livelli di liquidi nel corpo. Ma l’organismo richiede appena una piccola quantità di sodio per condurre gli impulsi nervosi, contrarre e rilassare i muscoli e mantenere il corretto equilibrio di acqua e minerali. L’eccessivo consumo di sale, in generale, è associato all’ipertensione e all’aumento dei fattori di rischio cardiovascolari che a loro volta portano ad aterosclerosi, malattie cardiache e ictus. I cittadini cinesi consumano circa 11 grammi di sale al giorno, mentre in Italia il consumo medio è stimato in 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, mentre l’assunzione massima raccomandata dalle linee guida della Società Europea di Cardiologia è di 5 grammi al giorno, l’equivalente di un cucchiaino di sale”.

Ma quali sono i benefici nel ridurre il sale? Nello studio si è calcolato che, riducendo l’assunzione di sale di un solo grammo al giorno, si possono abbassare i livelli della pressione arteriosa sistolica in media di circa 1,2 mmHg. Qualora questa riduzione fosse poi mantenuta, secondo i calcoli dei ricercatori, entro il 2030 in Cina si potrebbero evitare circa 9 milioni di ictus e infarti, 4 milioni dei quali risulterebbero fatali. Continuando fino al 2040, poi, sarebbero 13 i milioni di casi di infarto e ictus che potrebbero essere evitati.

Una riduzione del consumo di sale giornaliero di ben 6 grammi porterebbe invece a una diminuzione della pressione sanguigna sistolica media di più di 7 mmHg. Se questa riduzione fosse mantenuta fino al 2030 in Cina, sarebbero 17 milioni i casi di malattie cardiache e di ictus prevenuti mentre i decessi collegati evitati sarebbero 8 milioni.

“Anche in Italia una piccola riduzione del sale consentirebbe grandi benefici, tenuto conto che nel nostro Paese le malattie cardiache continuano ad essere la principale causa di morte con 240mila decessi ogni anno”, afferma Indolfi.

I CONSIGLI PER RIDURRE IL CONSUMO DI SALE

1. Sciacquare accuratamente verdure in scatola e preferire frutta e verdure fresche

2. Diminuire gradualmente l’aggiunta di sale

3. Usare erbe, spezie, aglio e limone al posto del sale

4. Mettere sale e salse salate lontano dalla tavola

5. Controllare le etichette dei prodotti alimentari prima di acquistarli per scegliere quelli a minor contenuto di sale.

 

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