Covid arretra in Italia, i temporeggiatori della ‘quarta dose’

donna sotto la pioggia
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Sono davvero incoraggianti tutti i dati sull’andamento della pandemia da Covid-19 dell’ultimo monitoraggio Gimbe: nell’ultima settima 
contagi (-17,3%), terapie intensive (-18,1%), ricoveri ordinari 
(-17,8%) e decessi (-22,1%) sono tutti caratterizzati dal segno meno. Gli ospedali si stanno svuotando e il virus sembra aver messo la retromarcia. Tutto bene allora?

Winter is coming, e con il freddo si teme una nuova ondata. Ecco perché gli esperti guidati da Nino Cartabellotta non si stancano di sottolineare l’importanza della quarta dose di vaccino per quasi 13 milioni di over 60 e fragili, che sembrano temporeggiare e attualmente sono scoperti. 

Non c’è nessun piano di preparazione per il prossimo autunno-inverno, la gestione della pandemia è ai margini della campagna elettorale. Ecco perché, nonostante l’andamento attuale di Covid, è rischioso – sostengono da Gimbe – aspettare le versioni adattate a Omicron.

Ma vediamo i dettagli della settimana 31 agosto-6 settembre: l’incremento dei casi si segnala in sole 3 province: Forlì-Cesena (+7,4%), Ravenna (+7,2%) e Belluno (+2,4%). . In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

Decessi: 447 (-22,1%), di cui 66 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -41 (-18,1%)
Ricoverati con sintomi: -968 (-17,8%)
Isolamento domiciliare: -87.888 (-13,4%)
Nuovi casi: 123.782 (-17,3%)
Casi attualmente positivi: -88.897 (-13,5%).

Gimbe Covid
“Il numero dei nuovi casi settimanali – affema Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si attesta intorno a quota 124 mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 17 mila casi al giorno. Da metà agosto, la curva è sostanzialmente in una fase di plateau con lieve andamento discendente negli ultimi giorni”. In tutte le Regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -8,8% della Provincia Autonoma di Trento al -34,2% della Calabria).

Continuano a verificarsi casi di guariti che contraggono ancora una volta il virus. Crescono infatti le reinfezioni: nella settimana 17-23 agosto l’incidenza è del 14% (n. 25.138 reinfezioni), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (12,9%).

“Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – prosegue il calo dei ricoveri Covid sia in area medica (-17,8%) che in terapia intensiva (-18,1%)”.  Al 6 settembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 7% in area medica (dal 3 della Valle D’Aosta al 19% dell’Umbria) e del 2% in area critica (dallo 0% di Umbria e Valle D’Aosta al 5,1% del Molise). “Stabili gli ingressi in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 17 ingressi/die rispetto ai 18 della settimana precedente”.

Quanto alla questione ‘quarta dose’, secondo quanto disposto dalla Circolare del ministero della Salute dell’11 luglio 2022, la platea di persone candidate a ricevere il secondo richiamo (quarta dose) – da effettuare dopo almeno 120 giorni dalla terza dose (primo richiamo) o dall’infezione post terza dose – è di oltre 17,1 milioni di italiani, di cui più di 1,89 milioni non eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 2,3 milioni che l’hanno già ricevuto: sono dunque quasi 13 milioni le persone che dovrebbero riceverlo subito.

Ma mentre stanno arrivando i vaccini aggiornati a Omicron, in molti ancora temporeggiano. Un errore, secondo Cartabellotta, che ricorda come “in contrasto con le raccomandazioni degli organismi internazionali di sanità pubblica l’Esecutivo in carica non ha, ad oggi, predisposto alcun piano di preparazione per il prossimo autunno-inverno. Il rischio – avverte –  è di trovarsi, per l’ennesima volta, in piena stagione autunnale a inseguire il virus compromettendo la salute delle persone più fragili e generando ritardi nell’assistenza sanitaria ordinaria”.

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