Tobia (Federfarma): La politica assicuri sostenibilità alle farmacie

roberto tobia federfarma
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Dare piena attuazione alla farmacia dei servizi, che abbiamo iniziato a veder funzionare davvero in epoca Covid, ma anche sostenibilità economica al ‘sistema delle farmacie italiane’. Assicurando il rinnovo della convenzione, scaduta dal 1998. Sono queste le richieste alla politica e al prossimo governo da Federfarma, illustrate a Fortune Italia dal segretario nazionale Roberto Tobia.

“L’attuazione della farmacia dei servizi è un traguardo fondamentale, in primis per i cittadini, che hanno la possibilità di accedere vicino casa ad una serie di servizi: dalle analisi alla telemedicina, ai tamponi, ai prelievi da mucosa. Le possibilità sono tante” spiega Tobia.

Ma la parola d’ordine è una: sostenibilità. Perché “senza non potremmo dare attuazione alla farmacia dei servizi. La norma sulla remunerazione, che doveva andare in porto nel lontano 2012, non è mai stata attuata. Abbiamo ottenuto una remunerazione aggiuntiva che scadrà quest’anno, ma occorre che la norma generale sulla remunerazione sia inserita nel Def (Documento di economia e finanza, ndr). Altrimenti le farmacie avranno una grossa difficoltà a realizzare questi servizi” continua il presidente di Federfarma.

“Altro elemento cardine – dice Tobia – è il rinnovo della convenzione: quella che stabilisce il rapporto tra Ssn e rete delle farmacie private è ferma dal ’98. Bisogna davvero riscriverla, perché 18 anni fa la farmacia era una cosa diversa: occorre un nuovo atto di indirizzo”.

farmacia fortune italia

Quelli esaminati sono temi passato al vaglio della recente Assemblea pubblica di Federfarma. “Un momento positivo – commenta Tobia – perché l’attenzione del mondo politico c’è stata ed è stata unanime”.

“I cittadini hanno sempre avuto fiducia nel farmacista. Oggi però – rivendica Tobia- emerge il riconoscimento della farmacia come una struttura sanitaria sul territorio indispensabile per il futuro del Ssn“. Un risultato che è il frutto dell’impegno dei farmacisti in pandemia.

Secondo Tobia le quasi 20mila farmacie italiane sono state resilienti in questi anni di Covid-19, vissuti in prima linea. “Non vogliamo essere chiamati eroi, abbiamo fatto solo il nostro dovere e lo abbiamo fatto mettendoci al servizio della cittadinanza”. Certo, quello delle farmacie è un mondo variegato: “Restano importanti problematiche per quanto riguarda le farmacie rurali, che non riescono più a essere sostenibili per via di bacini d’utenza talmente ridotti da portare alcuni farmacisti a pensare di abbassare la serranda”. Una farmacia che chiude in un paese di campagna vuol dire molto per la vita dei residenti.

L’obiettivo di Federfarma è mettere a regime quanto fatto durante la pandemia, a partire dai vaccini anti-Covid, passando per i tamponi. “Siamo certi – assicura Tobia – che il prossimo governo darà delle risposte concrete alle nostre proposte, nell’interesse generale dei cittadini che chiedono un ruolo centrale per la farmacia, dimostratasi indispensabile durante l’emergenza sanitaria”.

Un obiettivo che potrà essere raggiunto “in piena collaborazione con gli altri professionisti della sanità. L’integrazione ospedale-territorio passa, infatti, attraverso l’ospedale, i pediatri libera scelta, il medico di medicina generale, gli specialisti, gli infermieri e – appunto – la farmacia”.

Che potrà avere un ruolo prezioso anche sul fronte dell’aderenza terapeutica. “In questo caso però – avverte il segretario nazionale – subentra il problema del fascicolo sanitario elettronico: implementato in alcune Regioni, in altre non è nemmeno all’ordine del giorno. Tutto questo crea intollerabili disuguaglianze fra i cittadini”. Un altro ‘nodo’ da superare , segnala Federfarma, per una sanità davvero moderna, digitale ed equa.

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