Colesterolo: basso è meglio, lo dice anche Chiambretti

Chiambretti basso è meglio
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Un pizzico di ironia per lanciare un messaggio ‘salva cuore’, e accedere i riflettori sull’importanza del colesterolo. Se infatti talvolta i messaggi di salute sono così complessi da creare confusione, stavolta non c’è dubbio: basso è meglio. Naturalmente parliamo di colesterolo Ldl (il cosiddetto colesterolo ‘cattivo’). 

Il più importante fattore di rischio modificabile per la riduzione di eventi cardiovascolari, ictus e infarto, è protagonista della nuova campagna #bassoemeglio di Novartis: dai suoi canali social, l’hashtag per sensibilizzare sull’importanza di ridurre i livelli di colesterolo Ldl nel sangue il prima possibile e per il tempo più lungo possibile.

Maggiore, quindi, sarà la riduzione dei livelli di colesterolo circolante nel sangue, più alto sarà il numero di eventi cardiovascolari che verranno evitati. Lo ribadisce nella Giornata Mondiale del Cuore 2022 anche Piero Chiambretti dai suoi canali social. Obiettivo: sensibilizzare sull’importanza di ridurre i livelli di colesterolo Ldl nel sangue il prima possibile e per il tempo più lungo possibile.

Chiambretti sarà protagonista di alcuni mini-sketch prodotti da Roberto Ebale (produttore esecutivo e curatore che vanta una lunga esperienza nel mondo televisivo e che da sempre collabora con Chiambretti per i suoi programmi) nei quali il comico, giocando su equivoci e paradossi, farà riflettere sul perché il colesterolo basso è davvero meglio.

“Sono orgoglioso di contribuire a sensibilizzare e diffondere il messaggio di un’attenzione doverosa alla salute del cuore: “Basso è meglio”! È da una vita che lo dico”, scherza Chiambretti. Anche la Fondazione Italiana per il Cuore e l’Associazione Italiana Scompenso Cardiaco accolgono positivamente l’iniziativa. “Crediamo fortemente nel valore di iniziative come questa, che sensibilizzano il grande pubblico sull’importanza della prevenzione cardiovascolare con intelligente ironia e con messaggi che vanno dritti al cuore”, afferma Emanuela Folco, presidente di Fondazione Italiana per il Cuore.

“Un’adeguata consapevolezza e conoscenza dei fattori di rischio cardiovascolare è il primo passo per la messa in campo di comportamenti virtuosi di prevenzione, a partire proprio dal controllo del colesterolo Ldl”, le fa eco Maria Rosaria Di Somma, consigliere nazionale dell’’Associazione Italiana Scompenso Cardiaco (AISC).

I valori ‘giusti’

Se basso e meglio quali sono i valori corretti del colesterolo? Parlando di colesterolo totale, il valore è “desiderabile” quando non supera i 200 mg/dl, il valore del colesterolo Ldl è, invece, “desiderabile” quando non supera i 100 mg/dl, mentre quello del colesterolo Hdl lo è quando è uguale o superiore a 50 mg/dl.

Attenzione, però: sarà il medico a indicare, sulla base del profilo di rischio individuale del paziente, quando iniziare a monitorare i valori del colesterolo. Per chi non manifesta sintomi o non ha fattori di rischio predisponenti, l’età giusta per cominciare è intorno ai 40 anni, ripetendo le analisi almeno una volta all’anno.

Ma perché basso è meglio?

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte in Italia, con circa 240.000 decessi ogni anno, ovvero 27 persone ogni ora. Inoltre, si stima che in Italia siano almeno 7,5 milioni le persone in qualche modo coinvolte in problemi ad esse correlati4. A cominciare dall’ipercolesterolemia, un disordine metabolico dovuto ad un’eccessiva concentrazione di colesterolo nel sangue oltre che una condizione cronica e progressiva che interessa almeno il 23% delle donne e il 21% degli uomini italiani, anche se la percentuale arriva addirittura a superare il 35% se si considerano anche i valori borderline di colesterolo Ldl.

Il colesterolo ‘cattivo’ in eccesso può causare la formazione di depositi di grasso nei vasi sanguigni, detti anche placche aterosclerotiche. Questi depositi possono ostruire il flusso sanguigno, fino ad interromperlo nei casi più gravi, privando organi come cuore e cervello dell’adeguato apporto di ossigeno e nutrienti e causando eventi cardiovascolari acuti, come infarto e ictus.

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