Covid in Italia, crescono contagi e ricoveri (ma non le quarte dosi)

starnuto
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Con l’autunno il trend dei contagi da Covid-19 in Italia è tornato a salire, insieme ai ricoveri. La ‘fotografia’ che arriva dal monitoraggio della Fondazione Gimbe mostra nell’ultima settimana un robusto aumento dei nuovi casi (160.829 contro 120.057) un po’ in tutte le regioni.

Cresce anche l’occupazione dei posti letto in area medica (+158) mentre scendono ancora i numeri delle terapie intensive, con ingressi settimanali al minimo da luglio 2021. Anche i morti sono in calo.

Nel frattempo resta tiepida la propensione degli italiani nei confronti della quarta dose. E sono 6,81 milioni i non vaccinati, di cui 1.05 milioni di guariti protetti solo temporaneamente. Insomma, per gli esperti guidati da Nino Cartabellotta non si può semplicemente far finta di niente.

“Con l’aumento della circolazione virale, Gimbe ritiene indispensabile che il nuovo esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali, già fornite da Oms Europa. Innanzitutto, effettuare con priorità massima il secondo richiamo ad anziani e fragili, visto che l’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a declinare dopo 120 giorni. In secondo luogo – raccomanda Cartabellotta – completare il ciclo vaccinale con la terza dose alla popolazione generale; infine, utilizzare responsabilmente la mascherina nei luoghi al chiuso affollati e/o poco aerati”.

Ma vediamo i dati: nella settimana 21-27 settembre c’è stato un aumento di nuovi casi (160.829 vs 120.057) e dei ricoveri ordinari, e una diminuzione dei decessi (307 vs 334):
Decessi: 307 (-8,1%), di cui 21 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -22 (-14,7%)
Ricoverati con sintomi: +158 (+4,5%)
Isolamento domiciliare: +30.186 (+7,4%)
Nuovi casi: 160.829 (+34%)
Casi attualmente positivi: +30.322 (+7,3%)

Covid

“Dopo il modesto incremento registrato la scorsa settimana – commenta Cartabellotta – assistiamo a un balzo di nuovi casi settimanali (+34%) che da poco meno di 108 mila arrivano a sfiorare quota 161 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 23 mila casi al giorno”.

L’incremento dei nuovi casi Covid riguarda, anche se in maniera eterogenea, tutte le Regioni (dal +5,9% della Sicilia al +50,9% del Veneto) e pressoché tutte le Province: 101 segnano un segno più (dal +3,3% di Reggio di Calabria al +82,6% di Pescara) e solo 6 una diminuzione (dal -0,6% di Agrigento al -21,3% di Enna).

Ancora in aumento le reinfezioni, mentre sul fronte degli ospedali Marco Mosti, direttore Operativo della Fondazione Gimbe, segnala la “discesa in terapia intensiva (-14,7%), ma si registra una inversione di tendenza dei ricoveri Covid in area medica (+4,5%)”.

Al 27 settembre il tasso nazionale di occupazione è del 5,7% in area medica (dal 3,5% della Sardegna al 17,8% dell’Umbria) e dell’1,4% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Molise e Valle d’Aosta al 4% della Provincia Autonoma di Bolzano). “Calano ancora gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – la cui media mobile a 7 giorni rispetto alla settimana precedente scende da 14 a 11 ingressi/die, il valore più basso da luglio 2021”.

Quanto alla quarta dose di vaccino, al 28 settembre ne sono state somministrate 3.257.289, con una media mobile di 12.096 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alla scorsa settimana (+17,6%). Numeri che però secondo Gimbe sono ben lontani dall’essere soddisfacenti: “Il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi non decolla, attestandosi al 17% rispetto al 16,6% della settimana precedente, con nette differenze regionali: dal 7,7% della Sicilia al 28,3% dell’Emilia Romagna”, dicono dalla Fondazione.

Insomma, si avvicina la stagione dei virus (oltre a Covid-19 quest’anno è attesa anche l’influenza australiano), e ancora una volta i più a rischio sono i fragili. Ma c’è anche il pericolo che le ‘ondine’ di casi possano avere impatto su servizi e attività.

“La ripresa della circolazione virale – ammonisce Cartabellotta – è ben documentata sia dall’incremento del tasso di positività dei tamponi, sia dalla netta risalita dei nuovi casi che fa già sentire i primi effetti sui ricoveri in area medica. Peraltro, accanto alla ripresa delle lezioni scolastiche, alla maggiore frequentazione dei luoghi chiusi e all’elevata percentuale di reinfezioni, l’imminente decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici contribuirà a un ulteriore aumento della circolazione virale”.

“In questa fase di transizione istituzionale, la Fondazione Gimbe da un lato condivide i princìpi per contrastare la pandemia di Covid-19 espressi dalla coalizione di centro-destra uscita vincitrice dalle urne ‘attraverso la promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali'”. Dall’altro però ritiene indispensabile che “il nuovo esecutivo ribadisca in maniera netta le raccomandazioni fondamentali” contro il virus. A partire dalla priorità sul secondo richiamo ad anziani e fragili.

Un nuovo inverno si avvicina, i vaccini aggiornati contro Omicron ci sono. Ed è bene, dicono da Gimbe, non farsi trovare impreparati. Almeno questa volta.

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