Mentre ancora tiene banco la polemica sulle dichiarazioni di Pfizer sui vaccini (la capacità di ridurre il contagio non è stata testata all’inizio perché la priorità era avere un prodotto in grado di proteggere da forme gravi di Covid-19 e morti), il virus corre ancora in Italia.
Secondo gli ultimi dati emersi dalla cabina di regia Covid e diffusi dall’Istituto superiore di sanità, l’incidenza settimanale a livello nazionale sale ancora: siamo a 504 casi ogni 100.000 abitanti (07-13 ottobre) contro 441 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente.
L’ondata cresce ancora, ma più lentamente. In salita anche l’indice di contagiosità: nel periodo 21 settembre–04 ottobre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,30 (range 1,15-1,38), in aumento rispetto alla settimana precedente e superiore al valore soglia.
Buone notizie, invece, sul fronte dell’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: il valore diminuisce leggermente, ma si trova ancora oltre la soglia epidemica: Rt=1,20 (1,17-1,24) al 4 ottobre contro 1,28 (1,23-1,32) del 27 settembre.
La corsa dei contagi si fa sentire anche sugli ospedali. Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 2,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 13 ottobre) contro 1,8% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 6 ottobre). Nelle aree mediche a livello nazionale il dato sale al 10% (rilevazione al 13 ottobre) contro l’8,2% di 7 giorni prima.
Otto Regioni sono classificate a rischio alto, altre 12 sono a rischio moderato, solamente una è classificata a rischio basso. Insomma, il virus circola e trova ancora una parte di popolazione vulnerabile. Ma l’impatto sugli ospedali resta limitato. Siamo però appena all’inizio di una nuova stagione autunnale, in cui il virus di Covid circolerà insieme all’influenza. Ecco perché esperti spingono per la protezione di anziani e fragili e per il ricorso alle mascherine in caso di soste prolungate in luoghi chiusi e affollati.
