Libri che emozionano e curano, i vincitori del Premio Zanibelli

Premio Zanibelli
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“Un incontro unico tra il mondo del libro e quello della salute”. Capace di far vivere “emozioni attraverso i racconti e il vissuto” di medici e pazienti. Così l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset definisce il Premio Letterario Angelo Zanibelli “La Parola che cura”. Un concorso, ideato e promosso da Sanofi in memoria di Angelo Zanibelli, che premia storie di cura e di salute, esperienze dirette di persone con una malattia o di chi se ne prende cura, per sostenere il valore della narrazione come strumento terapeutico e di sensibilizzazione sociale.

Alla cerimonia per la decima edizione, presso la sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, era presente anche il ministro della Salute Roberto Speranza, convinto che per il Servizio sanitario nazionale, con la pandemia, si sia aperta una “finestra di opportunità. La salute, storicamente relegata in un cantuccio, è diventata importante”. Attenzione, però, perché “la memoria delle persone tende ad essere breve. Oggi che la finestra è ancora aperta dobbiamo fare il possibile”, perché “la storia cambia l’ordine delle priorità. Questo”, per la salute, “è il momento giusto e va sfruttato fino in fondo”, ha sottolineato il ministro uscente, ricordando gli ultimi finanziamenti per il fondo sanitario nazionale e l’intervento sulle borse di studio degli specializzandi.

Finanziamenti, certo. Ma anche le parole sono importanti. “Mai in modo così evidente come negli ultimi anni – ha detto Marcello Cattani, presidente e Ad di Sanofi Italia (da qualche mese alla guida di Farmindustria) – abbiamo colto quanto gli squilibri legati alla salute possano incidere sul sentire personale e comune, con ricadute importanti su tanti aspetti della vita e della società in cui viviamo. Il Premio Zanibelli in questi dieci anni ci ha permesso di registrare questi cambiamenti, che guidano il nostro impegno sociale e restituiscono speranza di fronte alle sfide epocali che stiamo attraversando”.

Quest’anno la giuria, presieduta come di consueto da Gianni Letta e composta da personalità di spicco del mondo della politica, della cultura, della sanità e del giornalismo, ha assegnato i premi alle opere edite e inedite presentate e altri premi speciali che connotano il concorso. Temi ricorrenti nelle proposte di questa decima edizione, l’inclusione della diversità, la maturazione personale ed emotiva quando si entra in contatto, più o meno da vicino, con la malattia, ma anche l’eredità lasciata dall’emergenza Covid-19, con tutta la riflessione che porta con sé.

I premi alle opere edite

Per la categoria NARRATIVA, ha vinto “Mio fratello è un gigante” (Sperling & Kupfer, 2021) di Luigi Mastroianni, una lunga lettera d’amore dell’autore al fratello Salvo, affetto da sindrome di Down. La loro storia è un’avventura meravigliosa: quella di due fratelli, cresciuti in un piccolo paesino della Sicilia, che si tengono per mano e lottano contro tutto e tutti a favore dell’inclusione.

Tra le proposte di SAGGISTICA la giuria ha premiato “Il tesoro leggero” (Solferino Libri, 2021) di Luca Richeldi che, da pneumologo, si è trovato in prima linea nella lotta a Covid-19 e ha costruito un libro che illumina il funzionamento del nostro respiro, ripercorre le svolte più importanti della ricerca, ci fa incontrare personaggi affascinanti attraverso cui raccontare il lavoro della scienza.

Per la categoria ILLUSTRATI il premio è andato a “Cosa c’è nella mia testa” (Il Castoro, 2021) di Pierdomenico Baccalario, Federico Taddia, Luca Bonfanti, che spiega ai giovani lettori come è strutturato e funziona il cervello, come si sviluppano i pensieri, l’empatia e le emozioni, la memoria e il sonno, le idee, la curiosità. Il tutto con un linguaggio chiaro, divertente, accessibile e pagine ricche di illustrazioni, box e fumetti.

L’inedito

“Almeno un po’ di più” di Emanuele Galesi è il libro inedito vincitore di questa edizione. Verrà pubblicato da Piemme. Scelto dalla giuria tra tutte le candidature pervenute, è il racconto di un figlio al capezzale del padre che cerca sul filo della memoria il senso del potere della parola.

Menzione speciale dei lettori social

Attribuita da una giuria social composta da lettori ingaggiati, tramite Instagram, dalle bookgrammer Marta Perego e Stefania Soma (sui social @Petuniaollister), la menzione speciale della community social è andata a “L’arte di legare le persone” (Einaudi, 2021) di Paolo Milone, che racconta la psichiatria d’urgenza, la vita all’interno del reparto psichiatrico e di quel confine invisibile, sottilissimo, tra sani e malati.

I premi speciali

Premio “La Parola che Cura” viene attribuito ogni anno ad un’associazione di pazienti per l’attività di comunicazione e divulgazione sulla sua patologia di riferimento e le problematiche ad essa connessa. Quest’anno la giuria ha premiato il progetto di comunicazione “UN AMICO RARO”, realizzato nel 2021 da Associazione Pazienti con Malattia di Anderson-Fabry,

Il premio “Personaggio dell’anno in ambito sanitario” è andato a Silvio Brusaferro, una vita dedicata all’igiene e alla sanità pubblica, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, già membro del Comitato tecnico-scientifico istituito per far fronte all’epidemia di Covid-19.

Brusaferro
Silvio Brusaferro premiato come Personaggio dell’anno in ambito sanitaro

Infine “Il valore del Partenariato pubblico-privato”, rivolto espressamente ai giovani neolaureati, è andato ad Astrid Finocchiaro, laureata Luis, che sarà inserita come tirocinante presso il Dipartimento di Public Affairs di Sanofi Italia e collaborerà con un Tutor aziendale, in supporto ai progetti con le Istituzioni nazionali e regionali.

Nella sala dell’Ercole Gianni Letta ha lanciato il guanto di sfida: “Siamo alla decima edizione, se arriviamo a 12 guadagneremo l’immortalità”. Proprio come l’eroe, celebre per le sue fatiche (commissionate dall’oracolo di Delfi per espiare la strage della sua famiglia). Un’impresa che per il Premio letterario Zanibelli – ormai divenuto un appuntamento irrinunciabile per il settore –  sembra decisamente a portata di mano.

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